Potremmo fare un brindisi, ma certamente virtuale, perché di questa cantina ho conosciuto gli artefici, ragazzi pieni di passione che chiaramente ritrovi nel bicchiere quando degusti i loro vini.

15 ettari coltivati a vite e olivo adagiati sulle colline moreniche di Calmasino di Bardolino, a pochi chilometri dalle sponde venete del lago di Garda.

Casa, cantina e agriturismo questa è la triplice l’anima di Tenuta La Cà.

Qui Pietro e Aldo Giambenini hanno scelto di tornare, dopo gli studi lontani da casa, per trasformare l’amata dimora e la terra dei genitori in una vera e propria impresa. Un’antica passione di famiglia è diventata così una missione: quella di produrre vini d’eccellenza, frutto di estro creativo e di un solido sapere.

Estati passate a vendemmiare insieme ai genitori, sperimentando la fatica e la soddisfazione del lavoro in vigna, sono la spinta che ha portato i fratelli Giambenini che, con nemmeno di 30 anni e le idee ben chiare, fanno della loro filosofia: interferire il meno possibile con i processi naturali, rispettando le fasi lunari e sfruttando la tecnologia per assecondare le esigenze della terra, ma lasciando che sia lei a dettare i suoi ritmi, l’accento di Tenuta La Cà.

È così con lo spirito giovane, le origini da non perdere, le passioni tutto può portare ad un bel lavoro, ma loro ci tengono a quell’accento di Tenuta La Cà di cui sono fieri ed orgogliosi che sia su ogni loro bottiglia. Quel segno grafico sul nome si concretizza, nell’attività quotidiana, nell’impronta personalissima data dai due giovani vignaioli a ogni fase del loro lavoro, dalla coltivazione all’imbottigliamento. E se la parola accènto s. m. [dal lat. accentusus, comp. di ad– e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto ad altre (Fonte : www.treccani.it), con questo loro segno pongono nei loro vini la passione che porta ad una musica che si eleva quando stappate la bottiglia. Infatti mi spiegano, durante una chiacchierata sui green, per Tenuta La Cà creare un vino è un po’ come comporre una melodia, in cui i ritmi sono quelli della vigna, i tempi scanditi dalla raccolta e dalla lavorazione, le note quelle dei profumi e dei sapori che si amalgamano.

Tenuta La Cà è sempre stata un sogno nel cassetto. Mi rendevo conto che nessuno ne stava mettendo a frutto il vero potenziale. Io ci ho riflettuto tanto poi ho deciso di dire la mia, di farla mia”, dice Pietro, una laurea in Relazioni pubbliche e comunicazione in tasca e un lavoro da strategic designer alle spalle.

Se lui è il creativo e l’ideatore della nuova immagine aziendale, il fratello Aldo, che si è laureato in Economia e ha lavorato a Milano e a Londra, è la mente manageriale: “Dall’esperienza nei fondi d’investimento ho imparato dinamiche di gestione complesse. Negli anni Tenuta La Cà si è trasformata da un posto magnifico a un posto magnifico in cui investire il mio tempo”.

Due giovani che già nello spiegarti il loro vino, te ne fanno odorare l’amore che ripongono nel farlo. Hanno seguito un processo biologico e certificato da utilizzare in questa loro corta filiera, solo 600 metri di distanza dalla vigna alla cantina.

Pietro e Aldo hanno infatti sviluppato una vinificazione di precisione, basata su una scrupolosa parcellizzazione degli appezzamenti, che valorizza i territori ed esalta le differenze di ciascun vigneto. Su cinque diverse tipologie di suolo, tutte esposte al sole e irrigate naturalmente dalle falde acquifere sottostanti, crescono vitigni locali e internazionali (Corvina, Corvinone, Rondinella, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Lagrein e Petit Verdot tra i rossi; Pinot Grigio e Bianco, Traminer e Garganega tra i bianchi). Chiaramente raccolta manuale e pure selezione dei grappoli, importantissimo sottolineano che ogni grappolo mantenga integre le proprie originali caratteristiche organolettiche.

Innovativi i due fratelli, che desiderando si dovesse maneggiare il minimo indispensabile la materia prima, a Tenuta La Cà sono stati i primi, sul Lago di Garda, a praticare il metodo “a caduta”, lasciando che sia la gravità a lavorare al posto delle macchine. L’uva spremuta viene movimentata in tutta delicatezza, senza ricorrere all’uso di pompe meccaniche.

I vini bianchi riposano poi in botti di ceramica Clayver – una versione moderna delle antiche anfore di terracotta – che non cedono aromi al vino e consentono di ottenere un prodotto dall’essenza purissima. I vini rossi seguono invece il processo di Vinification Intégrale, una tecnica brevettata tramite la quale ogni operazione viene effettuata in barrique, con il risultato di garantire l’espressione più piena e intensa dell’anima del frutto.

Intuito, creatività e coraggio di sperimentare trovano in questa fase la loro massima espressione. Nessuna edulcorazione, nessuna manipolazione. Da qui si sprigiona l’alchimia che rende unico ogni vino. perché la prima cosa per loro è osservare attentamente la natura, il suo comportamento e utilizzarne i segnali per creare gli abbinamenti innovativi offerti dalle uve.

Sono sei, almeno per ora, le etichette di Tenuta La Cà. Sei vini in equilibrio perenne tra tradizione e inventiva, tutti prodotti in quantità limitate. Tra i classici ci sono il Bardolino Classico Dritto, speziato e fresco, dal sentore di frutti rossi; Chieto, un Chiaretto Classico vellutato e dissetante; Cento, Bardolino Chiaretto Brut elegante e fruttato. C’è tutto l’estro dei Giambenini in Rovescio, bianco “D’Origine Creativa”, perché nato dall’unione di Traminer, Pinot Bianco e Pinot Grigio e in Calis, un grande rosso a vocazione internazionale, ma con un cuore fatto da uve locali.

Intuito 1 è il capostipite di una serie di vini unici, prodotti in poche bottiglie e mai uguali, nel blend, nel colore, nel prezzo, nel concetto. È nato quasi per caso dopo aver scoperto la presenza in bottaia di due tonneau d’acacia, in cui era finita dell’uva garganega, dagli spiccati sentori minerali. Ed ecco l’intuizione dei due fratelli che l’hanno unito ad altre uve creando un blend inedito.

È un bianco complesso, i cui sentori fumé e di noce moscata invadono il naso, per poi unirsi al palato a un tocco sapido e agli aromi di mandorla e albicocca essiccata. La serie Intuito sarà uno spazio dinamico e di gioco, espressione di un’annata particolare, di un affinamento prezioso o di un accostamento inaspettato.

Lo spazio molto interessante in cui Tenuta La Cà si situa ha dato l’opportunità alla famiglia Giambenini di accogliere ospiti tra le vigne e gli ulivi permettendo loro di godere con lo sguardo del paesaggio che, lasciando le colline, si allunga sino alla rocca del Garda e le Alpi Trentine.

Un’oasi di pace e silenzio ideale per rigenerarsi godendo di una lieve brezza rinfrescante che appena usciremo da questo brutto impasse andremo a goderci, degustando un buon vino a bordo piscina.

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