Il giro di boa dei dieci anni porta sempre delle novità ed è quello che è stato presentato qualche giorno fa a Bonvesin de la Riva, riferendoci all’Accademia Gualtiero Marchesi.
Era il 2014 quando il Maestro Gualtiero Marchesi, che già aveva creato nel 2010 la Fondazione Gualtiero Marchesi, decise di fondare una Accademia che portasse il suo nome che fosse non solo un luogo fisico di formazione, ma soprattutto una realtà votata al confronto culturale multidisciplinare.
A dieci anni dalla sua nascita, Accademia, forte del lascito morale del suo fondatore, rinnova l’obiettivo di essere non solo realtà viva e proattiva, ma soprattutto esempio culturale, morale e professionale del settore in totale armonia con quello che era il pensiero del suo fondatore. 
Dice Enrico Dandolo, Ceo del Gruppo Gualtiero Marchesi: ‘Ci siamo fermati a riflettere per capire quale potesse essere il nostro ruolo in un momento complesso come questo. La risposta l’abbiamo trovata nel pensiero stesso di Marchesi e nella conseguente consapevolezza che Accademia debba essere campo di confronto e volano di crescita del comparto. Una realtà che deve assurgere a luogo deputato a mettere in campo progetti e attività al completo servizio della cultura di settore nelle sue manifestazioni più alte e riconosciute, evolvendo il concetto tradizionale di scuola che pure permarrà e si svilupperà come attività. Guardiamo all’Italia ma anche all’estero senza porci limiti, ma sempre coerentemente con il nostro DNA’.
Incontri, progetti, trasversalità e un ‘Comitato di indirizzo’ che sia tavolo permanente di lavoro, sono ingredienti che costituiscono la nuova linfa della storica istituzione voluta dal Maestro indiscusso della cucina italiana.
Concretamente gli storici appuntamenti del martedì di Bonvesin de la Riva, che finora avevano fatto incontrare la cultura, arte, cucina e musica alla Fondazione, in occasione del decennale di Accademia si trasformano in talk multivoce andando nella direzione del confronto allargato su temi di attualità con riflessioni che sempre partono dal cibo e dalla cucina, per arrivare alla riprogettazione dei tour mondiali dedicati alla cucina marchesiana. 
Carla Icardi, direttore Divisione Food di MNcomm e da gennaio anche Direttore di Accademia Gualtiero Marchesi così si pronuncia: Crediamo fermamente che il comparto abbia, oggi più che mai, bisogno di una realtà super partes di assoluta credibilità ed eccellenza che stimoli il confronto al di là delle sterili dichiarazioni programmatiche. Con Enrico abbiamo subito concordato che ripartire e crescere non poteva avvenire se non con ‘compagni di strada’ vecchi e nuovi autorevoli, in grado di apportare linfa e idee e che fossero rappresentanti di quella trasversalità di pensiero che riteniamo imprescindibile. Per questo abbiamo creato un ‘Comitato di indirizzo’ di cui fanno anche parte i ‘ragazzi di Bonvesin de La Riva (i primi allievi del Maestro ndr) Andrea Berton, Carlo Cracco, Enrico Crippa, Pietro Leemann, Antonio Ghilardi. Consapevoli della necessità di una visione allargata che comprenda anche tutti i temi della comunicazione a loro abbiamo affiancato personaggi di spicco di professionalità ‘altre’ ma vitali per un progetto e una visione come la nostra: Maddalena Fossati, direttore di Cucina Italiana e Traveller e Chiara Maci divulgatrice enogastronomica e grande esperta di comunicazione sul digital. La stessa eccellenza la stiamo cercando nei partner istituzionali e nelle aziende da coinvolgere. Focus speciale sulle nuove generazioni e sulla tutela e valorizzazione della nostra cucina ’. 
I martedì di Bonvesin de la Riva della Fondazione Gualtiero Marchesi assumono un format nuovo con il rinnovato obiettivo di essere luogo di riflessione e condivisione culturale, morale e professionale in totale armonia con il pensiero del suo fondatore. 
‘La cucina non è un fine, ma è un mezzo” diceva il Maestro, e con questo spirito gli incontri partiranno dal cibo per riflettere su temi più ampi e di estrema attualità grazie anche alla partecipazione in ogni panel di figure rappresentative della cultura, del giornalismo, della comunicazione, del mondo imprenditoriale e della cucina. 
Cenni di storia
Una data da non dimenticare,19 marzo 2010, Gualtiero Marchesi compie ottant’anni e decide che è venuto il momento di organizzare i l futuro di tutte le attività che si riferiscono e si riferiranno al suo nome: crea quindi la Fondazione Gualtiero Marchesi. La sede ideale della Fondazione sarebbe stata per il Maestro la Scuola di cui era all’epoca Rettore e non fu felice quando da tale scuola venne il rifiuto di ospitare la Fondazione e, in particolare, di doverne accettare nel futuro un controllo o anche solo un indirizzo. Avvenne quindi che nel 2014 Marchesi decise di creare la “sua” Accademia, perché si rese conto che solo in questa scuola avrebbe potuto decidere liberamente i piani di formazione e la scelta dei docenti, senza compromessi. L’Accademia Gualtiero Marchesi si può avvalere, per i suoi primi vent’anni di vita, unicamente di docenti accreditati personalmente dal Maestro che ha trasferito ai docenti stessi il compito di nominare i loro successori.

Ritorno al futuro

È nel giugno 2014 che si inaugura a Milano, nella storica via Bonvesin de la Riva, la prima sede dell’Accademia Gualtiero Marchesi, un luogo di studio, di apprendimento e di sperimentazione dove formare i cuochi e divulgare i principi di una sana alimentazione, dove la cucina e l’arte, in tutte le sue manifestazioni, dalla musica alla scultura, alla pittura, all’architettura, al teatro… potranno contribuire alla definizione del buono e del bello. In particolare, l’Accademia offre vari livelli di formazione ai cuochi, che conoscono già i fondamentali e desiderano affinare le proprie competenze, mettendosi in gioco al di là della semplice bravura, la possibilità di intraprendere un percorso dove accanto al modo di cucinare si intravede anche il senso della cucina.

L’Accademia svolge quindi un ruolo fondamentale per raggiungere la totale padronanza delle tecniche e proseguire quindi un percorso di approfondimento e di raffinamento delle proprie capacità personali.
È l’occasione, per Marchesi, di interpretare ancora di più il ruolo di maestro, formando dei cuochi che, a loro volta, saranno in grado di insegnare, guidando la brigata di cucina con mano sicura e soprattutto con immaginazione. Cuochi di talento e non semplici creativi
«La cucina non è un fine è un mezzo. È uno dei linguaggi con cui parlare a sé stessi e al mondo – afferma Gualtiero Marchesi – e per raggiungere questa dimensione, bisogna passare dalla condizione, imprescindibile, di esecutore a quella più indefinibile e profonda di compositore».

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