Certo che se non ci informiamo sulla storia di un prodotto non riusciamo a captarne tutte le sfaccettature ed allora eccoci a percorrerne una interessante.
Tutto è iniziato nel Medioevo, nell’XI secolo quando Sichelgaita, moglie di Roberto Il Guiscardo ed esperta erborista della Schola Medica Salernitana, favorì l’insediamento ad Altomonte (piccolo borgo nella MagnaGrecia) di alcuni ordini monastici. Nel corso dei secoli, questi si applicarono allo sviluppo della tradizione liquoristica tanto da stimolare, poco dopo l’unità d’Italia, le attenzione e gli interessi dei Giacobini. Questa famiglia originaria di Salerno decise nel 1879 di consolidarne la tradizione aprendo un’azienda omonima.
In poco tempo s’impose come realtà avanguardista, selezionando diversi fornitori in tutta Italia per ottimizzare qualità e costo dei trasporti ed esportando circa il 70% della produzione all’estero. Alla base di questo ambizioso progetto imprenditoriale vi era una chiara visione aziendale: prendere spunto da eccellenze internazionali come i vini dalla Francia e il vermouth dai Torinesi per sviluppare nuove ricette che fossero piena espressione del territorio.
Eccoci allora a compiere un viaggio nella macchia mediterranea partendo dalla riscoperta dell’antica tradizione liquoristica esplorando colori, profumi, sapori tra ricordi, rivisitazioni contemporanee e contaminazioni.
Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo arrivarono così i primi importanti riconoscimenti: nel 1889 il Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio conferiva al Vino Balbino Bianco 1886 la Medaglia d’Oro; nel 1904 furono consacrati con il loro Vermouth ricevendo la medaglia d’oro all’esposizione universale di Saint Louis; nel 1909 venne riconosciuta come Azienda di Eccellenza e l’Almanacco Italiano dedicò all’azienda Giacobini un articolo dal titolo «La Casa Giacobini, in Altomonte ed i Vini Calabresi di Lusso»; nel 1911 all’Esposizione Internazionale delle Industrie e del Lavoro di Torino, Casa Giacobini ricevette il Diploma di Medaglia d’Oro. Una vera e propria eccellenza del Sud.
E’ quindi dei primi anni ’30 che Carlo Moliterno entra giovanissimo nell’azienda Giacobini come garzone per imparare il mestiere e pochi anni dopo, in seguito alla chiusura dell’azienda, fonda la sua impresa, legandosi ancora più alle abitudini della gente della sua terra e concentrando il business su bevande e liquori. Liquori del territorio come menta, millefiori, fernet e amaro poi le spume, acquistando un gasometro (ancora presente nel museo di famiglia) e il primo frigorifero del paese per servire il fresco. Negli anni successivi l’azienda Moliterno porta avanti l’antica tradizione liquoristica di Altomonte, anche se la sua attività di sviluppo è principalmente sul territorio per poi avere una svolta importante nel 2020 anno in cui, Vittorio Gargaglione, uno degli eredi Moliterno, decide di intraprendere un nuovo progetto affiancato alle attività di famiglia con l’idea di proporre prodotti che, oltre a rappresentare al meglio il territorio e le tradizioni di famiglia, siano in linea con i trend di mercato con l’obiettivo di espandere la distribuzione oltre i confini regionali. Nascono così prima Amaro Eroico e Elixir e poi ora Bitter e Vermouth che hanno sempre identificato e rappresentato la storia di Giacobini.

Prodotti che si distinguono per pura essenza del mediterraneo e della macchia. Raccolte a mano durante il corso dell’anno, gli estratti delle botanicals sono ottenuti attraverso processi separati di infusione e macerazione a freddo in soluzione idroalcolica. L’ispirazione e il modus di ogni prodotto provengono dalla ricetta originale, rivista e adattata ai nostri tempi.

Amaro Eroico, capostipite e simbolo di Essenza Mediterranea, nasce con l’idea di riprendere appunto le vecchie ricette del passato, dando però risalto in modo caratteristico ed esplosivo alle erbe mediterranee ed agli agrumi. Questo perché gli elixir di una volta nacquero come medicamentosi e quando arrivarono gli agrumi in Italia grazie alle Crociate, furono alleggeriti grazie all’utilizzo delle scorze e dello zucchero.

Elixir di liquirizia si incastra come simbolo della Calabria, rivisitando una delle ricette storiche del bisnonno che utilizzava la radice di liquirizia, anzichè la polvere.
Oggi questo è stato tradotto con una percentuale importante di estratto di radice fresca di Glycyrrhiza e polvere, per un prodotto molto meno zuccheroso e pastoso.

Vermouth è “sorprendente da sempre”.
Il primo Vermouth dei Giacobini era un vermouth mediterraneo, l’unico esempio fatto nel meridione con erbe mediterranee della macchia e si poneva accanto ai vermouth torinesi. Visione chiara e lungimirante come si evinceva già dalla prima etichetta che metteva in risalto due aspetti principali: «Questo Vermouth, essendo preparato con eccellente vino è un puro prodotto enologico»; «Differente dai Vermouths liquori preparati dai distillatori» .
Il rosso e il bianco di oggi sono l’esito di una nuova ricetta biologica, mediterranea, con vitigni autoctoni che ha pieno rispetto della storia e del territorio. E’ altresì però il frutto dell’incontro delle persone, proprio come il mediterraneo che è da sempre al centro di incontri e convivialità, infatti, nasce dalla collaborazione tra Caterina Ceraudo e Vittorio Gargaglione. Questa partnership ha la volontà di unire un simbolo di eccellenza della Calabria dal punto di vista agricolo e vitivinicolo, l’azienda Ceraudo, e un brand storico della Calabria. Un obiettivo chiaro, lo sviluppo di un vermouth e un bitter che rappresentassero al meglio il Territorio e il Mediterraneo nel senso più ampio, sfruttando al meglio le capacità agricole, enologiche e il ruolo di Caterina Ceraudo (chef stellata che ha formazione da enologo), grande interprete dal punto di vista delle erbe aromatiche.
Il risultato è sorprendente nella sue caratteristiche organolettiche. E’ uno dei pochi sul mercato ad essere biologico e prende forza, identità e carattere dagli agrumi e dalle erbe mediterranee, in coerenza quello che era originariamente in passato. A differenza dei classici che, dopo il moscato di Canelli, hanno identificato vitigni neutri come il cortese o il trebbiano, il vermouth Giacobini utilizza vitigni autoctoni: il gaglioppo per il rosso, il greco bianco e il mantonico per il bianco.
Vermouth Giacobini rosso biologico è molto strutturato, tannico, il gusto è avvolgente, vellutato, amaricante, morbido e fresco, di grande carattere ed eleganza. 18 botaniche tra le quali spicca la mineralità del vino rosso Dattilo Ceraudo, 100% gaglioppo (vitigno autoctono calabrese), coltivato su terreni calcarei.
Vermouth Giacobini bianco biologico è al naso complesso e pulito, un‘esplosione di aromi e profumi mediterranei. Il gusto è fresco e agrumato con sentori balsamici, deciso e persistente grazie alle 16botaniche e soprattutto al vino bianco Petelia Ceraudo, ottenuto da vitigni autoctoni Greco Bianco e Mantonico. E’ un liquore da utilizzare preferibilmente in purezza o con qualche sodato e con qualche garnish.
Il bitter invece utilizza un processo di macerazione a freddo, in cui bacche, radici, erbe aromatiche e officinali si fondono con il gusto intenso ed unico degli agrumi della macchia mediterranea, da agricoltura biologica.

Vittorio Gargaglione

Dal momento in cui ho deciso di continuare e sviluppare la tradizione liquoristica di famiglia fondando Essenza Mediterranea, ho sempre desiderato realizzare un Vermouth dal carattere mediterraneo, ispirato al pregiato Vermouth Giacobini. Solo dopo l’incontro con la famiglia Ceraudo e soprattutto con Caterina e la sua passione per gli agrumi e le erbe aromatiche ho avuto la consapevolezza che questo era il momento giusto per intraprendere un nuovo e ambizioso progetto. Il Vermouth Giacobini, oltre all’utilizzo di botaniche mediterranee e alla certificazione biologica, è caratterizzato dalla collaborazione con un’azienda agricola enologica che, oltre a conferire il proprio vino, ha partecipato allo sviluppo della ricetta in tutte le fasi

Caterina Ceraudo

«Sono cresciuta in un’azienda agricola tra ulivi, piante di agrumi e filari di viti imparando sin da piccola a conoscere questi meravigliosi frutti della nostra terra. Negli anni poi ho maturato una grande passione perle erbe aromatiche, diventate insieme agli agrumi elementi fondamentali della mia cucina: la loro selezione,la continua ricerca e sperimentazione, il loro dosaggio e l’uso equilibrato caratterizzano tutti i miei piatti. Ho accolto subito con entusiasmo questa nuova sfida, non solo per la mia passione per le materie prime e per il contributo che potevo dare a questo ambizioso progetto, ma anche per mettere in pratica ancora una volta i miei studi di enologia. Infatti, come accade per i nostri vini, sono stata felice di aver contribuito allo sviluppo della nuova ricetta, oltre che nella selezione delle erbe aromatiche, anche nella fase dell’assemblaggio e della finalizzazione del nostro Vermouth Biologico dal carattere mediterraneo»
Ecco una storia che ci porta a trarre ispirazione e prende vita Spirito Rurale, progetto condiviso tra 3 realtà imprenditoriali che partendo dall’amore comune per la Calabria e la terra hanno deciso di rilanciare un marchio storico e prestigioso come quello Giacobini mettendo insieme la propria storia, i propri valori, le proprie competenze e la passione per il proprio lavoro.
In riferimento al mercato italiano, la distribuzione, che è sviluppata per il canale ho.re.ca, è affidata alla società Pellegrini Spa, che sin dall’inizio ha creduto nel progetto Sin dalla prima visita in Calabria sono rimasto affascinato da questa regione e dai prodotti della sua terra. La collaborazione con l’Azienda Agricola Ceraudo ed Essenza Mediterranea, due realtà che rappresentano al meglio la vision aziendale di Pellegrini, mi ha permesso di conoscere ed approfondire le potenzialità di questo territorio. Distribuendo da tempo i vini Ceraudo, ho favorito l’incontro di queste due realtà e il fatto di poter partecipare direttamente allo sviluppo del progetto Spirito Rurale mi rende orgoglioso del nostro lavoro e ancora più consapevole del nostro percorso, volto ad affiancare realtà d’eccellenza nel loro sviluppo commerciale”.(Pietro Pellegrini)

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