Per tenervi sempre aggiornati sui grandi concorsi che pongono alla ribalta i nostri giovani chef ecco l’arrivo della Finale Internazionale di S.Pellegrino Young Chef 2020, l’8 e il 9 maggio a Milano.
S.Pellegrino Young Chef è un’iniziativa unica, questa è la quarta edizione e il progetto di scouting internazionale promuove l’ingresso dei giovani talenti nella comunità gastronomica globale.
Le candidature inviate nel 2019 sono state valutate da ALMA, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, che ha selezionato i migliori semifinalisti, sulla base delle tre “Regole d’Oro”:
– COMPETENZE TECNICHE: capacità di selezionare i migliori ingredienti, abbinata alle competenze tecniche che permettano di valorizzarne al meglio il sapore
– CREATIVITÀ: proposte originali, stimolanti e innovative, con uno stile personale e contemporaneo, in un perfetto equilibrio tra gusto ed estetica
– VISIONE PERSONALE: comunicazione di un’idea chiara e definita, relativa al concetto di social gastronomy
Sono stati quindi selezionati coloro che corrispondevano per età inferiore ai 30 anni e che aveva lavorato nel settore della gastronomia per almeno un anno.
Si è sviluppato su 21 macro-regioni e nel 2019 ha visto 134 giovani talenti di tutto il mondo sfidarsi per superare la selezione regionale. Alessandro Bergamo, sous chef del ristorante Cracco a Milano, ha vinto la selezione e rappresenterà la regione Italia e Sud Est Europa, con l’ambizione di conquistare il prestigioso riconoscimento. È già finalista per il Bocuse d’Or che si svolgerà a Tallin in ottobre.
il suo piatto Meglio un uovo oggi o una gallina domani? aveva conquistato la giuria, ora la lotta è con molti altri giovani chef stranieri finalisti delle dodici diverse regioni in gara.
Tutti affronteranno, il prossimo mese di maggio, la giuria dei Sette Saggi, composta da alcuni tra i più grandi nomi della gastronomia internazionale:
- Mauro Colagreco, lo chef italo-argentino, al primo posto ai World’s 50 Best Restaurants Awards 2019 con il suo ristorante 3 stelle Michelin Mirazur a Mentone (Francia), che afferma: “Come chef, siamo obbligati a concentrarci sulla sostenibilità e sul futuro del nostro pianeta“;
- Andreas Caminada, chef e imprenditore svizzero, dell’Hotel Ristorante Schloss Schauensteina Fürstenau – 3 stelle Michelin; la sua filosofia è restare fedele alle proprie radici, utilizzando solo ingredienti locali e stagionali; ha ricevuto il Sustainable Restaurant Award 2019 per il suo impegno;
- Clare Smyth, chef del Core by Clare Smith – 2 stelle Michelin, è stata nominata la migliore chef donna al mondo ai World’s 50 Best Restaurants 2018; gli ingredienti che utilizza per la sua cucina sono selezionati dopo una lunga ricerca presso agricoltori;
- Pim Techamuanvivit, chef thailandese e nota food blogger, è proprietaria del Kin Khao a San Francisco e del Nahm a Bangkok – 1 stella Michelin; impegnata a favore della sostenibilità e contro gli sprechi alimentari, sostiene il futuro del cibo thailandese lavorando solo con artigiani e allevatori locali;
- Enrico Bartolini, lo chef italiano che ha ricevuto il maggior numero di stelle Michelin; nel 2019 il suo ristorante, Enrico Bartolini al Mudec, ha conquistato la terza stella Michelin, riportando il massimo riconoscimento a Milano dopo oltre 25 anni; la sua filosofia è contemporary classic: la tradizione si fonde con l’innovazione e la continua sperimentazione, per creare nuovi sapori carichi di memoria;
- Manoella Buffara, chef brasiliana che ha studiato in Italia, il suo ristorante Manu è stato inserito nella categoria “One to Watch” dai Latin America’s 50 Best Restaurants nel 2018; per promuovere la sostenibilità, ha creato un modello in cui tutta la comunità locale è coinvolta nella produzione nel rispetto della natura, attraverso i giardini urbani e la condivisione delle colture;
- Gavin Kaysen, proprietario del ristorante Spoon and Stable di Minneapolis, è un talentuoso chef e visionario imprenditore statunitense. Credendo nel valore della mentorship, Kaysen si impegna ad aiutare la nuova generazione di giovani cuochi a perfezionare le proprie competenze in cucina. È uno dei mentori della fondazione no-profit Ment’or BKB Foundation (ex Bocuse D’Or USA Foundation) e ha partecipato all’evento S.Pellegrino Young Chef 2018 in qualità di mentore del candidato vincitore per il team statunitense.
Le valutazioni partono da tre criteri: competenze tecniche, creatività e filosofia personale, oltre al potenziale che ciascun candidato esprimerà impegnandosi ad interpretare la cucina come elemento di cambiamento sociale.
Alessandro Bergamo, si sfiderà con gli 11 finalisti provenienti dalle altre 11 regioni del mondo, ognuno con il proprio mentore e per Alessandro sarà Antonia Klugmann.
Una delle caratteristiche del S.Pellegrino Young Chef è anche il rapporto di mentorship che si instaura tra i vincitori delle finali locali e gli chef “mentor” a loro abbinati per prepararli alla competizione finale. Da questa relazione aveva preso spunto una riflessione approfondita durante Identità Golose nel 2017, un talk show dal titolo: “Coltivare il talento, storie di successo tra maestri e allievi”.