Andar per colline dell’Oltre Po Pavese si fanno interessanti incontri e poi ci sono sempre novità come quella che ci perviene da Sartieri 1931 che ha, come molte cantine di questa zona che sono grandi realtà vitivinicole, una storia che parte da lontano.
Precisamente negli anni ’20 del secolo scorso, quando Ernesto e Paolino Saviotti, amici da sempre, decidono di unire le loro forze e i loro vigneti – già presenti sul territorio dalla fine del 1800 – per dar vita a un’azienda pronta ad aumentare la produzione e ad allargare il commercio anche al di fuori delle smeraldine colline dell’Oltrepò Pavese. 
Tra una vendemmia e l’altra però, a un certo punto, gli echi delle battaglie della seconda guerra mondiale si fanno sentire, costringendo Ernesto e Paolino a lasciare la terra che tanto amano. Ma le donne all’epoca rimanevano a custodia del focolare come la zia Zelinda, la sorella di Ernesto, donna attenta e scrupolosa (è lei a custodire simbolicamente le vigne in attesa del ritorno dei due protagonisti), era anche dotata del prezioso dono della sartoria. 
Da questa appassionata dedizione della ‘donna di casa’, una volta rientrati in Oltrepò, Ernesto e Paolino, finalmente assieme, prendono spunto per dar vita a quello che si può definire un ‘vino su misura’. 
E così che sui 40 ettari di proprietà di cui 20 vitati in un comune, Borgoratto Mormorolo che ha vigne impiantate in periodi diversi, dal 1978 al 2018, con vitigni: Barbera, Cabernet Sauvignon, Croatina, Merlot, Pinot Nero, Riesling Renano, i Saviotti si fanno il loro podere.
La loro filosofia poggia su concetto basilare di produzione enologica, riassunto nel claim “Atelier del vino in Oltrepò Pavese”. Un messaggio chiaro e d’impatto, volto a legare la produzione del vino al concetto chiave dell’artigianalità. L’obiettivo è quello di avere un’attenzione al dettaglio, una cura speciale e caratteristiche uniche per ogni bottiglia, che non guasta con la passione di zia Zelinda per la sartoria.
Una terra questa in cui l’uva sembra spuntare apposta e farsi bella per passar poi in bottiglia e di là nel calice come in una sartoria dove le attente mani e l’abilità delle stesse riescono da un tessuto e dei fili a creare un abito di grande livello, quindi vini di grandi livelli.
Così per far fronte al progetto, Sartieri 1931 presenta una gamma di 8 etichette. Vini nati da vinificazioni in purezza, testimoni dell’eccellenza del terroir nel quale sono coltivate le vigne di famiglia, tutte localizzate nel cuore dell’Oltrepò Pavese: a Borgoratto Mormorolo, in località Cà del Sarto. 
La data 1931 è particolarmente significativa per l’azienda, essendo l’anno di nascita di Vitale Perucchini, zio dell’attuale titolare Enrica Saviotti, tornato in Oltrepò Pavese negli anni 2000 dopo un lungo periodo passato a Milano, già uomo di successo, assieme all’intraprendenza della nipote, traccia le linee di un importante progetto di ricostruzione dell’azienda, proiettandola verso il futuro. Purtroppo la prematura scomparsa, non gli permetterà di vedere il successo.
Vanto dell’azienda e orgoglio dato dalla lunga tradizione della spumantizzazione del territorio, sono i 2 Spumanti Metodo Classico prodotti da uve pinot nero al 100%:Première”, dal nome della sarta di haute couture, un Pinot nero al 100%, Première è uno Spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico intrigante e avvolgente, capace di abbracciare tutti i sensi.  “Allure”, lo Spumante Rosé Oltrepò Pavese Metodo Classico che seduce già con il suo colore rosa tenue, tramato da piccoli riflessi argentati, proprio come fili preziosi che ricamano un tessuto.
Viene quasi da se il chiamare quindi i propri vini in onore della mano sartoriale della zia e della sua passione e della filosofia di un vino su misura con nomi che ricordano i tessuti. Si trovano quindi riportati in etichetta i nomi “Zefir” che esprime il suo carattere e la sua determinazione attraverso il tocco intagibile della seta. Il colore giallo paglierino intenso e brillante annuncia un variegato ventaglio di frutta gialla, albicocca, e “Madagascar”, un tessuto fresco ed estivo il primo, proprio com’è il Riesling Renano, e una seta grezza con rimandi esotici il secondo, caratteristiche riscontrabili nelle uve di Cabernet Sauvignon. A queste etichette si aggiungono “Suit”, il formale completo giacca e pantalone, ottimo interprete per la Croatina, “Figurino”, il disegno dell’abito che concretizza su carta l’idea creativa, perfetto per i grappoli di Merlot e “Tuxedo”, la giacca da uomo per eccellenza, elegantissima e attillata, da indossare rigorosamente dopo le ore 18, un prodotto con uve barbera in purezza, deciso e strutturato che, però, non dimentica leggerezza e delicatezza. Assoluta testimone per il Barbera, vino di punta dell’azienda e disponibile in due versioni, Gold e Red. 
Il successo attuale di Sartieri non può più essere visto da Vitale, ma la data 1931, anno di nascita di questo grande uomo, al fianco del nome aziendale, rende omaggio alla sua abilità e al suo impegno. Oggi Enrica, Mario e il loro figlio Valerio sono i testimoni di un marchio che porta con sé i preziosi valori di un tempo. 
Così l’apertura del wine bar si aggiunge e la famiglia nella sede di Casteggio offre l’opportunità agli ospiti dell’Oltrepò di scoprire il territorio attraverso diversi percorsi di visita e degustazioni, partendo proprio dai vini Sartieri 1931 abbinati ai sapori locali e della tradizione.
Al momento è disponibile la vendita dei vini per asporto con degustazione gratuita. Sarà a breve possibile prenotare – dal sito o tramite contatto diretto con l’enoteca – differenti tipologie di degustazioni e aperitivi, sempre accompagnati da una selezione gastronomica affiancata ai vini scelti. Disponibile anche l’opzione del voucher regalo per offrire un’esperienza unica e originale ad amici e parenti.
A proposito di regali, l’attenzione ai dettagli dei vini Sartieri 1931 si esprimerà pure nella possibilità di personalizzare il cofanetto da una bottiglia. 
Dall’e-commerce è possibile acquistare i vini, i cofanetti regalo e le degustazioni presso l’enoteca.
Le bottiglie prodotte sono circa 30.000 all’anno, con una potenzialità di 100.000, destinate per circa il 30% all’estero, con priorità ai mercati anglosassoni in Europa e Nord America, per poi rivolgersi a Russia, Giappone e Cina.

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