Bei ricordi di un tempo quando vivendo a Parigi arrivare in Champagne per passare una giornata a degustare le mille bollicine che riempivano il mio bicchiere, era cosa semplice.
Grazie quindi di ripropormi alla degustazione un prodotto come l’Alberto Massucco che all’epoca non c’era ancora.
Infatti la speciale attrazione di questo prodotto è data dal fatto che bisogna tenere presente come si dice  del “terroir”, infatti la regione della Champagne che si trova a 150 Km a est di Parigi vanta quasi 35.000 ettari di vigneti suddivisi in circa 280.000 parcelle. Il segreto di questa zona è il sottosuolo composto da craie, una pietra calcareo-gessosa di origine sedimentaria che rappresenta il vero elemento speciale della Champagne, e permette di fare il miglior vino del mondo in una zona dove, forse, il vino non si sarebbe neppure fatto se alcuni “vignerons” di un tempo lontano, meglio monaci, non si fossero messi in testa di usarlo come elemento vitale.
Una regione, lo Champagne, dove sono distinte varie categorie di produttori, quasi 4.700, annoverando i “négociant”, che corrispondono ai grandi nomi noti in tutto il mondo, le cooperative, che nelle loro varie declinazioni rappresentano la categoria più ampia, con oltre 2.500 realtà, infine ci sono i cosiddetti “piccoli”, gli RM, o meglio, i “vigneron”, coloro che producono champagne unicamente dalle uve che loro stessi coltivano. Sono loro ad esprimere in bottiglia le tante facce del territorio della Champagne!
Allora qui parliamo di un importatore e primo produttore italiano di Champagne. Grazie all’incontro con Erick De Sousa, uno dei migliori e stimati produttori di Champagne, Alberto Massucco, piemontese, ha pensato di selezionare alcuni produttori e creato una linea in cui appaiono proprio i “vignerons”. Inizialmente quindi una selezione dedicata all’Italia a cui poi ha aggiunto, un passo più avanti,  le sue ultime novità che propone agli appassionati di queste bollicine per brindare alle festività.
La passione per lo Champagne ha ancora una volta stimolato l’impegno di questo visionario imprenditore che ha saputo resistere alle difficoltà della pandemia e continuato il suo lavoro crescendo e portando per l’anno 2020 il fatturato in crescita del 50%. Anche i primi sei mesi del 2021 si sono confermati positivi con un più 40%. “È stato un anno intenso e ricco di novità – afferma Massucco -, che nonostante il perdurare delle restrizioni, non avrei mai pensato fosse così incredibilmente vivace”.
Come asserisce, la sua passione per lo Champagne l’aveva già all’età di 15 anni, ma la sua vita è per buona parte trascorsa dando corpo al progetto di famiglia, l’attività metalmeccanica fondata nel 1882 a Castellamonte, tramandata da generazioni e cresciuta in modo determinante con il padre. Alberto Massucco, come abbiamo detto è piemontese, classe 1949, con una vita nel mondo industriale fino a quando nel 2017 si è voluto prendere del tempo per approfondire la sua passione, lo Champagne appunto, per scoprire il suo terroir e quel mondo di piccoli Vignerons, la Côte de Blancs e la meraviglia della Montagne de Reims, infine le grandi Maison.
Da amante del buon vino ha iniziato a importare con successo il lavoro di piccoli produttori, quattro realtà scelte con cura secondo una produzione sartoriale di pura artigianalità, uve proprie, numeri esigui che sono arrivati sul mercato italiano. Uomini e donne visionarie che saranno il nodo centrale del passaggio da importatore a produttore. Ad aiutare chiaramente la preziosa amicizia con Jean-Philippe Trousset e Erick de Sousa, tra i migliori produttori in Champagne, l’anima della sostanza: la linea Alberto Massucco Champagne.
Accomunate tutte queste quattro maisons selezionate che possiamo definire visionarie e indipendenti: Rochet-Bocart, Jean-Philippe Trousset, Gallois-Bouché e Bonnevie Bocart che appartengono a quella categoria RM -Récoltant Manipulant– vignaioli eroici, che traducono il senso e l’emozione di un lavoro lungimirante in un calice. Discorso a parte, merita il progetto tutto femminile de le Fa’Bulleuses.
Nasce Isos, termine che in greco significa “uguale”. Sin dalla sua prima produzione, Isos, è espressione del pensiero culturale e identitario delle sette jeunes filles, che nel 2015 si sono unite per raccontare le loro maisons, i loro vini e il loro lavoro, rinnovando con la loro freschezza e vibrante energia un dato di fatto, che lo champagne è una questione femminile a tutti gli effetti. E la storia, da sempre, ne è testimone.
Isos, risulta essere la somma degli champagne delle vigneronnes, che in parti uguali hanno contribuito alla creazione di un unico champagne. Sette espressioni differenti che convergono in un solo punto, sette territori che diventano una sola anima dentro una delle 644 bottiglie per ora prodotte.
L’attento e appassionato lavoro di selezione di Alberto Massucco ci dà la possibilità di scoprire un vino che è la somma alchemica tra chi lo produce, il territorio e la storia di chi ha la fortuna di poterlo degustare.
Da importatore a produttore
Ecco la Mossa per nulla scontata né convenzionale di Massucco! 

Qui si rivela l’anima di Alberto Massucco, dove gli archetipi del guerriero, del saggio e del folle giocano la danza della scoperta, dello stupore e della magia, andando a creare una linea di champagne tutta francese nella forma e nella sostanza ma, con un impercettibile ed inafferrabile estro italiano.

Nasce così nel 2018 una vera e propria collaborazione mossa dalla passione di Alberto, da una parte, e il savoir faire di Erick De Sousa dall’altra, che salda indissolubilmente un’amicizia che dura da anni portando i due uomini a sognare e realizzare grandi progetti. 
Ad Erick, riconosciuto come uno dei migliori e stimati produttori di champagne, il compito di seguire la linea Alberto Massucco Champagne e il privilegio di trasformare le emozioni di Alberto nelle sue etichette. 
Da giugno 2022, finalmente si possono degustare i tanto attesi champagne di Alberto Massucco.
Quello che oggi andiamo a vivere è senza dubbio un passaggio epocale sia a livello personale, perché Alberto vede finalmente il suo lavoro e il suo progetto in un calice, sia per tutto quel panorama internazionale di produzione dello champagne che si trova a confrontarsi con uno champagne che parla l’italiano.
I primi progetti arrivano con lo chef Matteo Baronetto e la creazione della Cuvée Privée Del Cambio di Torino, il ristorante icona piemontese, a cui seguono la Cuvée Privée celebrativa dei trent’anni di attività del ristorante Ö magazin di Portofino, e la Cuvée di Ugo Repetto del bar Morena, sempre a Portofino. Ma l’esperienza chiave è certamente la produzione del primo Champagne, Mirede, dedicato alla moglie scomparsa e il Millesimato Alberto Massucco Champagne Grand Cru, Blanc de Blancs, 100% Chardonnay delle due grandi vendemmie 2018 e 2019, in vendita nel 2023.
Da quando abbiamo comunicato l’esistenza della linea Alberto Massucco Champagne si è creata una grande attesa, ma da qui al giorno in cui le potremo degustare ci vorrà ancora un po’ di tempo, e non sia mai detto che lasci a bocca asciutta amici e clienti. Ecco la novità che in questa occasione andiamo ad annunciare: Mon idée de Cramant, una cuvée con tiratura limitata a solo 500 bottiglie rigorosamente numerate, realizzate in collaborazione con Erick de Sousa”.
Mirede è l’etichetta che Alberto Massucco Champagne suggerisce per le feste natalizie: «Il Natale è il momento dell’anno in cui le emozioni, i ricordi e i sentimenti si amplificano e assumono un valore più intenso. A Mirede, che mi ha accompagnato per tutta la vita e che mi ha incoraggiato in questa avventura, ho dedicato questa cuvée. A coloro che degusteranno questo champagne, l’augurio che possano avere al loro fianco una persona capace di valorizzare il proprio talento, di costruire insieme il quotidiano e di essere la spalla su cui poggiarsi vicendevolmente»
L’etichetta Mirede si aggiunge alle altre referenze: AMC00, AMC02, Mon idée de Cramant e Millésime 2018 Alberto.
In cantina potete trovare Erick De Sousa, indubbiamente uno dei più stimati vigneron della Côte des Blancs e grande amico di Alberto, che ha saputo tradurre i suoi gusti, il suo pensiero e la sua anima negli champagne.
Mireide: 100% Chardonnay frutto di uve Grand Cru di Avize (30%) e Oger (10%) della vendemmia 2019, fermentate per circa un terzo in barrique, più quelle (30%) del primo vigneto di proprietà oltre ad un ulteriore 30% di vins de réserve del 2018.
Dopo 30 mesi sui lieviti, viene dosato a 2 g/l. Elegante, impalpabile e assoluta. Preziosa non solo perché le uve provengono dalla vigna di proprietà di Massucco, ma soprattutto perché è la promessa d’amore eterna di Alberto alla moglie che da sempre l’ha accompagnato e incoraggiato a vivere i propri sogni. 
Florealità, scorza di arancia candita, uno spunto tropicale, un tocco di miele lascia la bocca molto fresca, con un divertente gioco tra mineralità e frutto offrendo una hiusura di lunga persistenza.
Se poi si desidera andare sulle ulteriori sue etichette possiamo annoverare:
AMC OO 50% Chardonnay, 30% Pinot Nero e 20% Meunier, brut nature
AMC O2 50% Chardonnay, 30% Pinot Nero e 20% Meunier, extra brut (dosaggio: 2 g/l) sono le etichette attualmente prodotte.
Millesimé 2018 Blanc de Blancs Grand Cru ALBERTO 100% Chardonnay, creato con le prime due vendemmie 2018 e 2019, un Blanc de Blancs pronto nel 2023
Cuvée Mirede Blanc de Blancs 100% Chardonnay
Mon Idèe De Cramant Blanc de Blancs Grand Cru 100%Chardonnay, Alberto, approfittando della strepitosa annata 2018 che le vigne di Cramant, villaggio Grand Cru della Côte de Blanc, hanno prodotto, presenta: “Mon idée de Cramant“, una cuvée con tiratura limitata a sole 500 bottiglie, rigorosamente numerate, in distribuzione dalla primavera 2022.  
Ed allora a tutti buone festività con le bollicine che esplodono dai calici per brindare alla gioia!

 

 

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