L’anno zero del The Manzoni
Già era partito nel 2019 per crearsi una nuova identità: nuovo concept, nuovo arredamento, quello del designer londinese Tom Dixon – e nuovo chef e… poi era arrivato il Covid! Allora ecco che il tempo è anche servito a mettere a punto molti interessanti requisiti come quello particolare di non essere solo un ristorante, ma anche show room, un negozio ed un hub.
Ma vediamo dall’inizio, location: via Manzoni, pieno cuore di Milano, pochi passi dalla Scala. L’arrivo dell’executive Giuseppe Daniele e la sua giovane brigata danno lo spunto a coinvolgere la stampa per far conoscere il nuovo menu degustazione Dynamo che è partito da aprile e sarà per i commensali sino a settembre assieme alla carta Signature.
100 coperti non sono pochi da gestire, ma il team del via manzoni 5 ci mette del suo anche perché tutti e tre hanno la loro storia e sono amici.
In questo locale, dalle molte stanze, ci sono angoli diversi per approcci differenti al restare a tavola, al condividere una cena. Infatti molteplici scelte con forme diverse di arredamento e colpiscono specie le molte lampade, a grappolo, da tavolo, a parete, corredate di lampadine le più diverse, un vero menu che mette in luce i piatti della cucina e che si possono ammirare in un colpo d’occhio interessante nella serie di balloon che, come un’onda, seguono il lungo bancone all’entrata del ristorante, o il corridoio adibito oltre che al pranzo e cena anche al mixoloy più In.
Giuseppe Daniele, è nato a Milano (1991) ma le sue radici sono calabresi e come molti è figlio d’arte. Dopo aver frequentato l’Istituto Alberghiero Carlo Porta inserisce nel suo curriculum Cannavacciuolo, Antonio Guida, Niko Romito e Luigi Taglienti, che gli hanno dato quegli elementi che ora lo portano a sentirsi pronto a guidare la sua brigata e far crescere una cucina nel fine dining e sulle quali ha eretto la sua concretezza, ma anche semplicità e lo dice con la timidezza che ancora non s’è tolto dal volto.

Il suo team, pure giovane e fatto di amici tutti con lo spirito combattivo per arrivare, dopo tanti sforzi e ricerche, a dare il meglio.
Tutti e tre hanno un bel percorso e così si ritrovano, avendo Giuseppe chiesto alla proprietà di poter scegliere i suoi compagni, perch così le forze si uniscono e gli intenti si condividono.
Gabriele Fiorino, siciliano, classe 1995, studi all’Istituto Alberghiero di Marsala, poi la Sardegna, l’Elba e l’estero, è il sous chef. Arriva dal Bulgari a Milano, in cui resta sei anni, il Pastry Chef è Halit Gajda, classe 1984, albanese, che ha iniziato come cameriere, hs visto crescere la passione che lo ha portato dalla sala alla cucina, quindi alla formazione all’Alma. Al padiglione francese durante Expo 2015 era capo partita pasticceria e poi incontra Daniele nella cucina di Luigi Taglienti.
I piatti su cui abbiamo investito tempo, energie e notti insonni – aggiunge sorridendo lo chef Daniele – dovevano essere così talmente strutturati nella loro semplicità, da trasformarsi in campi magnetici, in modo tale da attrarre l’attenzione dei nostri ospiti.”

Il menu “Dynamo” prende forza e vigore: tra prodotti di stagione e classici, creme gourmet e tagli speciali, il tutto per non lasciare il classico e irrinunciabile risotto alla milanese con midollo scottato che ammicca al risotto all’astice e caviale.
Come dice Laura Gobbi che li presenta, esperta di comunicazione nell’area della ristorazione, “tecniche, filosofie e cultura dei loro maestri. Adesso tocca all’alchimia spostare l’asse della coscienza e portarci in una nuova dimensione di cucina.”

Al The Manzoni Peppe, Gabriele e Halit sono il cuore del ristorante accompagnati in questa avventura dal general manager Paolo Quadrini, dal direttore di sala Franco Cozzo, da Gabriel Albuquerque, il sommelier e dal barman Ralf Fortuna, tutti con l’ambizione di far conoscere questo luogo come ritrovo della buona cucina del cliente amante del giusto piatto da assaggiare e, come ci cita giustamente il poeta da cui ha preso il nome, anche loro devono “Dalla meta mai non toglier gli occhi”. Manzoni.
Ed allora buon viaggio nel cuore di Milano e del pubblico Milanese.
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