Tiger Woods e suo figlio Charlie secondi al PNC Championship
Il torneo è stato vinto da John Daly in coppia con John Jr.
Dopo 10 mesi da quell’incidente automobilistico dal quale era uscito con la gamba destra quasi massacrata Tiger Woods è tornato a giocare in una competizione ufficiale e subito il mondo del golf è entrato in fibrillazione. Poco importa si trattasse di un torneo minore non valido per le classifiche del PGA Tour nel quale erano presenti campioni di oggi e vecchie glorie in gara con figli o nipoti e che si sia giocato su un percorso per pensionati in vacanza.
La gente voleva Tiger in campo, punto e basta. Il PNC Championship, che si gioca sulle 18 buche del Ritz Carlton Golf Club di Orlando in Florida con la formula scramble (louisiana a coppie) con squadre formate da padri e figli, è un torneo che esiste dal lontano 1995 ma era conosciuto solo dagli addetti ai lavori. Quest’anno, con la presenza di Tiger Woods in campo con il figlio Charlie dopo la lunga assenza, ha richiamato attorno a sé un’attenzione mediatica incredibile per la grande curiosità di capire a che punto fosse il recupero di Tiger.
Prima della gara lui aveva messo le cose in chiaro dichiarando che si trattava semplicemente di un weekend da trascorrere giocando a golf con il figlio come qualsiasi altro papà. Aveva anche aggiunto che il suo attuale livello di gioco è ancora lontano da quello dei ragazzi del Tour ma che sta lavorando per migliorarlo. Bisogna dire che sul campo è andato oltre le aspettative mostrando alcuni colpi, specialmente con i ferri, del vecchio Tiger. I problemi maggiori, semmai, sembrano essere di natura fisica. Gli manca ancora la tenuta per giocare 18 buche a piedi (al PNC Championship ha avuto la deroga per usare il cart), il suo swing appare ancora condizionato dalla stabilità non ancora completamente ritrovata della gamba destra e sono stati evidenti i segnali della sua sofferenza e della sua stanchezza sul finire di entrambi i giri. Ci vorrà del tempo e tanto lavoro di rieducazione per consentire a Tiger di giocare cinque giorni di fila a piedi su campi più impegnativi del Ritz Carlton, dove non ha mai giocato un solo colpo fuori dal fairway.
Per il momento, però, quello che ha fatto vedere nello scorso weekend basta e avanza per il popolo del golf, da troppo tempo orfano di Tiger. Il vero protagonista del PNC Championship, però, è stato il figlio dodicenne Charlie che ha giocato due fantastici giorni di golf inanellando colpi magistrali per un ragazzino della sua età. Per tutti può valere il ferro 5 con il quale ha spedito la pallina a poco più di un metro dalla bandiera sull’impegnativo par tre della 17, il miglior colpo, professionisti compresi, visto nei due giorni di gara su quella buca.
Per la cronaca la gara è stata vinta da John Daly e da suo figlio John Jr. con uno score di -27 che gli ha permesso di incassare i 200 mila dollari spettanti ai vincitori, ma al secondo posto, a due colpi di distanza, si sono piazzati padre e figlio Woods protagonisti di un incredibile giro finale con 11 birdie consecutivi. Tra le tante star in campo c’erano anche Sir Nick Faldo e suo figlio Matthew, l’ottantasettenne, ma ancora in formissima, Gary Player e suo nipote Jordan, la numero uno del ranking femminile Nelly Korda con il padre Petr, un grande del tennis mondiale degli anni ’90, Justin Thomas e suo padre Mike, vincitori dell’ultima edizione di questo torneo.
A fine gara Tiger Woods ha detto di essere molto soddisfatto di come erano andate le cose, compreso il suo gioco, anche se le parole migliori le ha usate per descrivere la gioia di aver potuto giocare con suo figlio Charlie. Ad applaudire le gesta sportive del papà e del fratello c’era anche Sam Alexis Woods, la figlia primogenita di Tiger che ha seguito parte della gara seduta sul cart guidato del padre. D’altro canto lo spirito del PNC Championship è sempre stato quello di unire la passione per il golf ai valori della famiglia e cosa c’è di più bello e americano nel vedere giocare assieme padri e figli?
L’ironia della sorte, però, ha voluto che ai primi due posti della classifica del torneo si siano trovati due padri non propriamente da prendere a modello, almeno per le loro vicende passate. John Daly ha alle spalle una lunga e pesante storia di alcolismo e pure di violenza della quale talvolta ne hanno fatto le spese alcune delle sue numerose compagne, mentre le vicende matrimoniali di Tiger Woods sono note a tutti con la moglie Elin, la madre di Charlie e Sam Alexis, che lo ha cacciato di casa dopo aver scoperto le sue tresche con un numero imprecisato di amanti (i bene informati dicono oltre cento!). Ma queste storie fanno ormai parte del passato e l’immagine di Tiger, nonostante tutto, resta sempre l’icona più fulgida del golf mondiale.
Al Ritz Carlton Golf Club c’è stato un episodio che descrive meglio di tante parole cosa rappresenti Tiger Woods per il suo sport. Appena finito il primo giro Tiger stava sistemando la sacca quando gli si è avvicinata Nelly Korda, oggi la migliore golfista del mondo, per chiedergli un selfie. Era la prima volta che lei aveva modo di incontrarlo e, pur essendo la campione olimpica in carica e aver vinto numerose gare del Tour femminile americano, si è comportata come uno qualsiasi dei milioni di suoi fans. “E’ un sogno che diventa realtà” ha detto Nelly dopo la foto con il suo idolo. E’ per questo che il golf ha ancora tanto bisogno di Tiger.    
https://youtu.be/AQVxI-qC5GI
          

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