Per il giocatore americano è il secondo Major. Battuto Spieth.
È Collin Morikawa il nuovo campione dell’Open Championship. Il giovane talento americano a 24 anni ha conquistato il suo secondo Major della carriera dopo il PGA Championship dello scorso anno.
Sin dalle prime battute sul tracciato del Royal St. George’s, stavolta meno cattivo del solito, Morikawa è sempre stato nelle parti nobili del leaderboard e dopo le prime 36 buche è apparso subito chiaro che la battaglia per il successo nella 149° edizione del major golfistico più antico del mondo era ristretta a tre giocatori con Oosthuizen e Spieth a sfidare Morikawa.
La decisione finale è arrivata sulle ultime 18 buche nelle quali il campione a stelle e strisce, ma di origini orientali, ha fatto valere la sua miglior condizione e la sua impressionante regolarità. Dapprima ha dato una strappata importante sul finire delle prime nove buche mettendo a segno tre birdies di seguito e poi infilandone altri due alla 13 e alla 14 per rintuzzare il recupero di Jordan Spieth che lascia il links di Sandwich con la certezza di essere tornato ad alti livelli anche se ogni tanto si concede qualche pausa come è accaduto nel finale del terzo giro chiuso con due bogey, quelli che alla fine hanno fatto la differenza nello score totale.
Dei “tre tenori” del Royal St. George’s quello che ha deluso di più nel finale è stato sicuramente il sudafricano Louis Oosthuizen che ha comandato il torneo nelle prime 54 buche per poi arrendersi nel giro decisivo mostrando che i suoi tanti secondi posti ottenuti nei majors non possono essere considerati un caso.
L’ultimo giro di Morikawa è stato un lungo “camino real” con la sua leadership che non ha mai corso grossi rischi dopo l’accelerazione impressa nella prima parte del tracciato. La certezza della Claret Jug è arrivata dopo il birdie alla 14 e il par alla 15 grazie a due colpi imbucati da distanze affatto scontate. Il suo -15 finale è stato uno score tra i più bassi nella storia dell’Open Championship nonostante si sia giocato su uno dei campi più tosti della Rota (l’elenco dei 10 campi che sono titolati a ospitare questo torneo). L’assenza quasi totale di vento, però, ha reso le 18 buche del Royal St. George’s più aggredibili e i campioni in gara non si sono lasciati sfuggire la ghiotta occasione. I quattro giri di Morikawa (67, 64, 68 e 66) ne sono la conferma più evidente. Soprattutto si è visto che quando le condizioni meteorologiche sono ottime, come lo sono state in questi giorni sulla baia di Sandwich, i links diventano terra di conquista per i giocatori americani che hanno conquistato sei delle prime undici posizioni nelle quali troviamo anche due sudafricani e un canadese.
A difendere l’onore della vecchia Europa sono stati lo spagnolo Jon Rahm, terzo grazie a un finale strepitoso con quattro birdies nelle ultime sei buche, e lo scozzese Robert McIntyre, ottavo ma mai in lizza per le posizioni di vertice. Il campione uscente, il nordirlandese Shane Lowry ha disputato un onesto torneo piazzandosi al dodicesimo posto mentre ha deluso ancora una volta il suo connazionale Rory McIlroy, forse il più talentuoso dei golfisti europei ma che continua a essere tradito da un putting assolutamente insufficiente.
Nel complesso è stata una bella edizione dell’Open Championship (finalmente si è visto il pubblico sulle tribune e dietro le corde!) ma troppo presto è diventato una questione privata di tre giocatori con il resto della compagnia incapace di dargli fastidio.
È dispiaciuto vedere i nostri due giocatori, Francesco Molinari e Guido Migliozzi, non passare il taglio per un solo colpo anche se il rammarico maggiore è quello di Molinari per via di quel maledetto 7 segnato sullo score di venerdi sul par tre della buca 6.
Proprio mentre Collin Morikawa alzava al cielo la sua prima Claret Jug della carriera, il golf italiano ha appreso che Francesco Molinari non prenderà parte alle Olimpiadi di Tokyo. Dopo aver rinunciato al torneo olimpico del 2016 in Brasile per il timore (poi rivelatosi infondato) di contrarre il virus della zanzara Zika, adesso Molinari dice di no anche a Tokyo motivando la rinuncia con un problema alla schiena. La tempistica della comunicazione, però, fa sorgere qualche dubbio. Il golfista torinese si sarebbe ritirato dall’Open Championship se si fosse qualificato per i due giri finali al Royal St. George’s? Una domanda più che lecita. Resta il fatto che Molinari non parteciperà per la seconda volta consecutiva alle Olimpiadi. Il suo posto verrà preso da Renato Paratore che a Tokyo rappresenterà l’Italia del golf assieme a Guido Migliozzi.

 

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