Oosthuizen in testa all’Open, non passano Molinari e Migliozzi
Dopo le prime 36 buche l’Open Championship ha emesso i suoi primi verdetti. Il primo è sicuramente quello che quest’anno il Royal St. George’s non è stato in grado di fare l’abituale selezione legata alle difficoltà del percorso. L’assenza quasi totale di vento e i green soffici hanno reso il campo più docile e malleabile non rivelandosi quella brutta bestia che tutti descrivono quando parlano di questo tracciato inglese.
Senza i suoi tradizionali alleati sulle le diciotto buche di Sandwich sono fioccati gli score sotto par, un fatto piuttosto inusuale quando il Royal St. George’s si tira a lucido per l’Open Championship. Così sono stati più di sessanta i giocatori che hanno concluso i primi due giri in par o meglio, una conferma dell’alto livello del field in campo ma anche della scarsa resistenza del tracciato davanti agli attacchi dei tanti campioni in gara. Davanti a tutti c’è un trio dal quale è molto probabile faccia parte il prossimo vincitore della Claret Jug: il sudafricano Louis Oosthuizen, primo con uno score di 11 colpi sotto il par, e gli americani Collin Morikawa, a meno 9, e Jordan Spieth, a meno 8.
Non si tratta di giocatori qualsiasi perché ognuno di loro ha nella bacheca di casa il trofeo di un Major (nel caso di Spieth sono addirittura tre). Nel giro di venerdì con il suo 64 finale Morikawa è andato vicinissimo a eguagliare il record del campo (63 colpi detenuto da Sir Nick Faldo e da Payne Stewart), mentre la somma dei due risultati di Oosthuizen (64+65) è diventata lo score più basso in un Open Championship dopo le prime 36 buche. Comunque, campo facile o difficile, vento o no, green duri o morbidi, alla fine i migliori sono sempre la davanti. Semmai la considerazione da fare, soprattutto in prospettiva Ryder Cup, riguarda la presenza tra i primi trenta della classifica di soli otto giocatori europei, in teoria più abituati alle caratteristiche tecniche dei links. Invece si sono trovati maggiormente a proprio agio, grazie alle favorevoli condizioni meteorologiche, sudafricani (ce ne sono ben 4 nelle prime dieci posizioni) e americani.
Purtroppo tra i giocatori che saranno in campo nel weekend non ci saranno anche i nostri due portacolori, Francesco Molinari e Guido Migliozzi, entrambi fuori da taglio per un solo colpo. Dispiace soprattutto per Molinari che ha rovinato due giorni di buon golf con un disastroso quadruplo bogey sul par tre della buca 6 nel giro del venerdì. Un vero peccato per il giocatore torinese che ha bisogno di fiducia per tornare ai livelli di qualche anno fa. Per Migliozzi il discorso è diverso. Il giovane talento vicentino era al suo primo Open Championship e giocare in mezzo a tanti campioni diventa impegnativo anche a livello mentale. Al di là del rammarico di aver mancato il taglio per un solo colpo resta il valore dell’esperienza di essersi trovato a giocare nel Major più antico del mondo. In ogni caso c’è da rilevate che Molinari e Migliozzi si trovano in buona compagnia considerato che sono restati fuori dai due giri finali campioni come Mickelson, Stenson, Kuchar, Els e Day.
La lotta per conquistare la Claret Jug sembra essere ristretta ai primi sei della classifica, raccolti in quattro colpi: dal meno 11 di Oosthuizen al meno 7 di Johnson, Fritteli e Scheffler che si trovano alle spalle di Morikawa e Spieth.
Difficile pensare a qualche rimonta spettacolare di qualcuno che si trova nelle retrovie anche perché la solidità mostrata dai protagonisti delle prime 36 buche non pare soffrire cali di tensione visto che si tratta di giocatori di grande esperienza cui non manca l’abitudine ai momenti decisivi. Sia sabato che domenica non sono previste modifiche delle condizioni meteorologiche che saranno sempre di sole e poco vento. Aspettiamoci, quindi, ancora parecchi score sotto par e qualche altro record battuto.       

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.