I Barisèi  in vigna dal 1898
Il prezioso Franciacorta Riserva Francesco Battista 2011 è l’ultimo nato che porta la firma I Barisèi: fragrante senza tempo, da scoprire
La nuova creazione è la prima esclusiva bollicina Riserva dedicata da Gian Mario Bariselli al papà e allo zio, 65% Chardonnay e 35% Pinot Nero, 90 mesi sui lieviti, 1800 bottiglie numerate
La Riserva Francesco Battista vuole essere un omaggio alla passione di questi due grandi uomini che mi hanno preceduto, dice Gian Mario con un racconto vero e  appassionato – durante il suo debutto in anteprima presso Six, gioiello nascosto in un cortile della vecchia Milano in zona navigli: concept store e studio di design, bistrot e flower shop dal mood coloniale.
Una bella e lunga storia di eccellenza enologica italiana, tra passato, presente e futuro – da custodire insieme ad una immensa esperienza sul campo che, negli ultimi anni, hanno dato vita ad un nuovo grande progetto di rinnovamento: la cantina I Barisèi, quintessenza di tanti anni passati a misurare  le proprie capacità e il proprio valore.
L’entusiasmo e la vitalità di questa grande famiglia di Erbusco (BS), uniti all’esperienza di più di 100 vendemmie in Franciacorta in vigna dal 1898 con la volontà di creare un vino dalla spiccata personalità, caratterizzato dall’esserci, non dall’evocare altro da sé. Qualcosa di straordinario e unico alquanto evidente nel territorio.
Francesco Battista Riserva 2011: 65% Chardonnay – 35% Pinot Nero, 90 mesi sui lieviti
Figlio di un’ottima annata, in cui, per la prima volta in Italia, in Franciacorta, viene concessa la riserva vendemmiale: una stagione quantitativamente e qualitativamente eccellente che ha consentito di accantonare vino di riserva.

Vellutate bollicine dal profumo inebriante, sprigionano un sensuale bouquet di profumi, morbidamente accarezzano il palato e come seta scivolano via regalando estasianti sensazioni di piacere ed un’incantevole persistenza gustativa.
Solo le uve migliori vengono selezionate manualmente per creare questo Franciacorta, massima espressione della qualità, passione ed esperienza sulla vinificazione della famiglia Bariselli.
 La prima fermentazione avviene in cisterne in acciaio inox termocondizionate dove, successivamente, riposa la base Franciacorta per almeno 8 mesi prima dell’assemblaggio.
La vendemmia, nella prima decade di settembre, permette di raccogliere un’uva fresca con un grado alcolico leggermente maggiore rispetto agli altri prodotti, utile a sorreggere la piena struttura ed importanza di questo prodotto. La seconda fermentazione in bottiglia secondo la tradizione del metodo, è lenta e tenuta sotto controllo giorno per giorno.
Ogni bottiglia rimane in media 90 mesi in elevazione sui lieviti per poi finire con un dégorgement neutro e puro con una liqueur a dosaggio zero di zucchero e con l’utilizzo dello stesso vino, il quale permette la massima espressione della qualità dell’uva e della passione per il lavoro svolto.
Il palato portentoso
Ottima veste paglierino intenso e luminoso, con effervescenza minuta e di grande persistenza, ascesa lenta e costante; il profumo si approccia con moderazione, non è esplosivo, guadagna con l’attesa, rivelando i caratteri caldi e asciutti delle grandi annate. Si percepiscono la pesca gialla, il fieno, il latte di mandorla, piccoli accenni balsamici che richiamano il finocchietto selvatico; al palato dominano le note profonde e saline; è strutturato ma al contempo slanciato, quasi affilato per le prorompenti acidità e salinità. Questo vino slanciato di lunghissima persistenza lascia un ricordo di liquirizia e pan pepato.
Estremamente versatile se ne possono apprezzare sia elementi freschi e vivaci, perfetti per cibi tendenzialmente dolci come crudités di nobili crostacei, sia la struttura e la forza di abbinamento con alcune preparazioni di carni dolciastre e aromatiche come petto d’anatra o cibi speziati.
L’evoluzione verticale della bottiglia
Una particolarità della Riserva Francesco Battista è la posizione verticale della bottiglia dopo la sboccatura: “Una scelta fatta dopo tanti assaggi ed esperimenti – spiegano Gian Mario e l’enologo Paolo Turra – Il vino nelle bottiglie tenute in verticale si presenta a livello organolettico più pulito, più fresco e più giovane nel tempo”.
Spesso si pensa che il modo più corretto di conservare una bottiglia di vino sia in orizzontale. Riporre una bottiglia di vino in posizione orizzontale, o leggermente inclinata, consente infatti al vino di bagnare il tappo di sughero lasciandolo sempre umido, elastico e compatto, ben aderente al collo della bottiglia garantendo una ossigenazione minima e diluita nel tempo, evitando quindi una rapida e violenta ossidazione.
Questo è sicuramente il modo migliore per conservare le bottiglie dei vini fermi, ma non vale lo stesso per i Franciacorta, nei quali la spinta dell’anidride carbonica, n contrapposizione con la tenuta della gabbietta, ci permette di mantenere le bottiglie in posizione verticale, garantendo l’elasticità del tappo e potendo quindi evitare il contatto diretto dell’ossigeno con il vino (inevitabile nei vini fermi). “Le nostre prove di degustazione alla cieca – concludono Bariselli e Turra – tra vini tenuti per 6, 12 e 24 mesi in orizzontale, e quelli tenuti in posizione verticale, hanno decretato all’unanimità una maggiore freschezza, finezza al naso e una maggior longevità nelle bottiglie tenute in verticale, garantendo anche una qualità fisico qualitativa ed estetica del tappo”.
Il packaging della bottiglia
Custodito in elegante cartone rivestito, l’oggetto si apre a portafoglio rivelando due quinte dorate che incorniciano il prodotto. La capsula a vista, incastonata nella parte superiore della confezione, è un tratto distintivo della speciale Riserva Francesco Battista. Altro tratto è il sigillo in terra cotta, un oggetto simbolico, modellato con la terra delle vigne.
Conta molto anche l’immagine: ogni buona bottiglia di vino necessita di un’etichetta esteticamente attraente e personalizzata. Che lo si voglia o meno, il nostro primo giudizio è sempre estetico e l’etichetta è la vera protagonista. L’impatto visivo è infatti il primo modo con cui il consumatore entra emotivamente in contatto con una bottiglia La grafica di una etichetta di vino deve svelarne il suo valore intrinseco, è importante che sappia trasmettere l’essenza del vino comunicando il suo legame con il territorio e richiamando i profumi che emana, i sapori che sprigiona e le emozioni che suscita. Non deve essere semplicemente attraente, ma deve rappresentare l’identità visiva del vino raccontando la sua storia, deve incuriosire il consumatore a scoprire ciò che contiene evocando sensazioni che colpiscono l’immaginazione e deve essere riconoscibile e memorizzabile. Per la realizzazione di un’etichetta è giusto impiegare la stessa passione e la stessa professionalità riservata alla produzione del vino, affinché questa diventi l’abito giusto.

Sulle bottiglie de I Barisèi il logo rappresenta la traccia che lascia il trattore nella terra, e una retro-etichetta narrante che racconta meglio il vino con tutte le informazioni indispensabili sul prodotto – spiega il giovane enologo -.
Ed ora, un viaggio alla scoperta della cantina e del territorio franciacortino attraverso un appagante percorso della produzione
I Barisèi
I Bariselli, amichevolmente chiamati così nel franciacortino da quattro generazioni, sono vignaioli dal 1898: un nome di famiglia, ma anche un brand nato dalla volontà della progenie di sperimentare, innovare ed esprimere la propria capacità enologica ai massimi livelli qualitativi; dall’esigenza di dare al proprio lavoro una diversa risonanza, di esaltarne il valore e lasciare un’impronta profonda.

A capo della famiglia si sono succeduti Paolo, bisnonno di Gian Mario (attualmente a capo dell’azienda), poi Giuseppe e i suoi figli, Francesco e Gianbattista. Si deve proprio a Paolo il primo approccio con la vite, in seguito all’acquisizione di una cascina a Nigoline di Corte Franca all’inizio del secolo scorso. Giuseppe, nel primo dopoguerra, è stato invece il responsabile dell’ampliamento del vigneto da tre a una decina di ettari di terreno. Negli anni ’90 la svolta, con la ristrutturazione della cascina e l’avvio, nella seconda metà del decennio, dell’attività agrituristica Solive, una tra le prime sul territorio.
Nel 1993 sono state vinificate le prime 5000 bottiglie a marchio Solive: proposte nel ’97 sul mercato locale, hanno subito ricevuto un riscontro positivo.
È così che Gian Mario ha maturato la rinnovata visione che avrebbe inaugurato un processo di crescita, sia in termini di esperienza che di consapevolezza, culminato nella fondazione della cantina di Erbusco nel 2002. Le prime bottiglie vinificate qui hanno varcato i confini del mercato locale nel 2006.
È così che dal 2011 ha iniziato a delinearsi un nuovo obiettivo: alla collezione Solive Franciacorta DOCG, oggi riservata ai clienti dell’agriturismo, si affiancavano le prime bottiglie della Riserva destinata a fregiarsi del nuovo marchio di eccellenza, “I Barisèi” che rappresenta la linea più importante dell’Azienda di famiglia creato con la volontà di esprimere al meglio le caratteristiche di qualità e tipicità della Franciacorta e dei vigneti aziendali..

Oltre alla famiglia Bariselli – importante ricordare l’ingresso nella conduzione di Gloria, la giovane figlia di Gian Mario, impegnata nell’accoglienza e nella comunicazione – è fondamentale sottolineare l’imprescindibile ruolo di uno staff di collaboratori, giovani ma estremamente preparati, quali Paolo Turra, enologo aziendale a soli 30 anni di età è specialista di enologia che ama il proprio lavoro e gli permette di sviluppare la sua passione, Massimo Azzolini, consulente enologo, e l’agronomo Giuseppe Turrini.
Nel grembo della Franciacorta
I Barisèi si trovano nel comune di Erbusco, al centro dell’anfiteatro morenico del Sebino, conca di origine glaciale tra la base del lago d’Iseo e il Monte Orfano. La cantina svetta in collina nel cuore della Franciacorta. Le uve arrivano da vigneti di proprietà che si estendono per circa 40 ettari (85% Chardonnay, 15% Pinot Nero), condotti secondo i criteri dell’agricoltura biologica certificata e distribuiti nelle vicine aree di Torbiato, Adro, Monterotondo, Corte Franca, Caino e in località Bettolino.
Le vigne aziendali ricadono tutte all’interno del bacino di derivazione glaciale, nelle zone più vocate del territorio, gli appezzamenti hanno ciascuno le proprie caratteristiche: differente altitudine, composizione del suolo, esposizione.
Conosciuti pianta per pianta, vendemmia dopo vendemmia, accuditi personalmente da generazioni, son stati selezionati uno ad uno per loro specifiche peculiarità, determinanti per la creazione di un vino perfettamente equilibrato, immediatamente riconoscibile.
La vite di domani
Manualità ed energia, armonia, curiosità e ambizione; gli stessi tratti che caratterizzano il legame profondo de I Barisèi con la terra di appartenenza, nella cognizione della sua importanza, si ritrovano nel pragmatismo di una famiglia che ha sempre assecondato la propria volontà di sperimentazione e innovazione. Una dedizione che oggi si concretizza nell’applicazione delle tecniche di criomacerazione e nelle attività di tutela e valorizzazione della biodiversità.
I Franciacorta
Creare un vino dalla personalità unica, irripetibile. Pieno per corpo e persistenza, coerente con la storia e la tradizione della famiglia, da oltre cento anni legata alla propria terra. caratterizzato dall’esserci, non dall’evocare altra da sé.
È questo che Gian Mario Bariselli aveva in mente quando, prendendo le mosse dalla purezza e dall’integrità della sua terra, ha iniziato il suo nuovo progetto. uno stile ineguagliabile, un timbro istantaneamente identificabile: i vini de I Barisèi, con la loro cremosità, sono in grado di coinvolgere in un’esperienza completa, totalizzante, interamente appagante. alla base c’è la concezione di un vino che, nelle diverse interpretazioni, è inteso come sostanza, non come apparenza, sintesi fedele del meglio di ogni annata.
Ogni bottiglia è il frutto di una sentita visione produttiva, che dà inizio alla vendemmia solo quando le uve hanno raggiunto la maturazione adatta e le seleziona con rigore, ottenendo una resa molto più bassa rispetto alla media. di fatto, viene utilizzata solo una frazione del raccolto, molto al di sotto del disciplinare che fissa il livello massimo al 65%. In cantina la rinuncia all’uso del legno al fine di esaltare l’integrità e l’estrema aderenza al terroir fa da contraltare a una lunga fase di fermentazione e presa di spuma in bottiglia, in cui giocano un ruolo chiave il tempo e la pazienza. Questo è sicuramente il modo migliore.
La degustazione, ovvero I Barisèi alla prova del calice
La produzione de I Barisèi si incentra sulla Docg Franciacorta: un’esperienza dei sensi per conoscerne l’alta qualità
Sempiterre Cuvée Brut: 90% Chardonnay- 10% Pinot Nero; 24 mesi sui lieviti
È un eterno e prezioso patto con la terra quello che lega I Barisèi ai terreni di famiglia, coltivati da generazioni: il risultato di questo sodalizio è un vino dal profumo agrumato, che avvolge come un soffio di brezza marina.
Si presenta con un colore paglierino tenue, impreziosito dalle sue bolle fini, persistenti e rapide, si offre al naso con un profilo olfattivo complesso nel quale spiccano le note di frutta, mela, mandorla fresca, limone sfusato di Amalfi, menta. al palato continua il percorso rinfrescante, si nota il lime e l’ottima scia salina. vino dal corpo medio e dalla buona persistenza, la bevibilità è estrema.
Adatto a ogni occasione e a ogni compagnia, accompagna con fierezza gli aperitivi più svariati, ma anche preparazioni più impegnative, in particolare i pesci d’acqua dolce, in cui le bollicine ben riescono a smorzare la grassezza..
Satèn Cuvée Millesimato: 100% Chardonnay; 35 mesi sui lieviti
Una fine selezione, in vigna e in cantina, mira a ottenere una bollicina cremosa e persistente: con un sorso richiama alla mente un pomeriggio all’aperto e una festosa merenda dolce.
Luminosissimo paglierino intenso, questo vino al naso lascia trasparire sentori di pasticceria e caffetteria, cappuccino, burro morbido, pasta sfoglia, latte e miele: seguono poi i sentori esotici di papaya e melone bianco; al palato è cremoso come la schiuma di latte, molto persistente e dal finale completo e appagante.
Grazie alla sua morbidezza può sostenere qualunque abbinamento, in particolare quelli dai sapori decisi: il pesce azzurro, oppure le regine tra i molluschi, le ostriche.
Rosé Cuvée Millesimato: 100% Pinot Nero ((80% vinificato in bianco – 20% vinificato in criomacerazione); 45 mesi sui lieviti
È all’alba che vengono raccolte le uve destinate a questo vino elegante ed eclettico: l’aurora si cristallizza in bottiglia con le su sfumature coralline, i suoi profumi di sottobosco e la promessa di un nuovo inizio.
Nel calice si mostra di un elegantissimo rosa corallo, il profumo esalta le note di frutta, dalla ciliegia ben matura all’arancia sanguinella, passando per il ribes e le amarene allo sciroppo; prosegue con cera d’api e radice di genziana. Al palato la frutta domina una volta di più, lunga scia di melagrana, pompelmo rosa ed estrema succosità.
È un vino dalla grande bevibilità nonostante la struttura piena, certamente un valido sostituto ai vini rossi su preparazioni di carni rosse, magari con cotture brevi o lievi marinature; da provare anche su risotti a base di prodotti della pesca.
Natura Cuvée Millesimato: 80% Chardonnay – 20% Pinot Nero; 45 mesi sui lieviti
Solo i vigneti capaci di dare i frutti più sapidi vengono selezionati per contribuire a creare questa cuvèe dagli inconfondibili tratti minerali e potenti, come un’onda che s’infrange sulla roccia.
Colore caldo con lievissime pagliuzze ramate, al naso è un concentrato di aromi: l’arancia amara, l’albicocca, molto minerale, ricorda l’orzo tostato, la pietra focaia, sentori affumicati di torba, le erbe spontanee come il finocchietto; anche in bocca continua l’effluvio balsamico, con il pepe nero e l’anice. Finale lunghissimo e di gran struttura.
Questo vino può essere accompagnato a piatti nobili della cucina di mare o di terra: primi piatti con sughi ricchi a base di pollame e selvaggina da piuma, oppure saporiti sughi di pesce.
Mariadri Cuvée Millesimato: 100% Chardonnay, 65 mesi sui lieviti
I “mari”, così come sono chiamate le valli della Franciacorta per le loro forme ondeggianti, portano a riva un Millesimato dalla personalità complessa , descritta dall’ambivalente etimologia di “Adro”, che rimanda  a splendore e oscurità.
Di un bel colore dorato lucente, al naso esplode l’essenza del vitigno con lunghi tempi di evoluzione in cantina, ovvero la pasticceria: zabaglione, toffee, miele millefiori, pasta frolla; continua con eucalipto e profumi di torrefazione di caffè  e cacao; al palato l’effetto cremoso continua con un lunghissimo finale, dove tornano il miele ed il burro morbido.
Per le sue caratteristiche può essere abbinato ai formaggi vaccini saporiti e mediamente piccanti, oppure esaltare tranci di pesci nobili con saporite salse in accompagnamento.

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