La sua partecipazione sembra molto probabile.
Siamo alla vigilia dell’86° edizione del Masters, l’unico Major che si disputa sempre sullo stesso percorso: le incantevoli e inimitabili 18 buche dell’Augusta National, in Georgia. Ci sarebbero molti argomenti di cui parlare per presentare uno dei tornei di golf più famosi del pianeta assieme all’Open Championship britannico. Ad esempio che l’ordine di merito mondiale ha un nuovo padrone che risponde al nome di Scottie Scheffler, il ragazzone americano che vincendo tre delle ultime sei gare disputate, compreso il WGC Dell Techonologies Macth Play si è issato in cima al mondo del golf scavalcando Jon Rahm e Collin Morikawa. Oppure che stavolta, dopo una presenza ininterrotta con tre giacche verdi conquistate, non ci sarà Phil Mickelson che si è reso protagonista di una fastidiosa polemica con il PGA Tour a causa di alcune sue dichiarazioni a favore del nuovo circuito mondiale sponsorizzato dal fondo saudita LIV. Il rumore provocato dalle affermazioni di Mickelson, che ha perso diversi sponsor proprio per questa ragione, hanno creato una situazione imbarazzante per il campione di San Diego il quale ha preferito prendersi un periodo di pausa dal golf agonistico e guarderà il Masters in televisione.
Ci sarebbe anche da sapere se Hideki Matsuyama, campione uscente e primo golfista giapponese a trionfare sui green dell’Augusta National, sarà in grado di difendere il titolo visto che nell’ultimo weekend è stato costretto al ritiro per infortunio. E come non parlare di J.J. Spaun, il golfista americano di sangue misto che a sorpresa ha conquistato l’ultimo posto disponibile per il Masters vincendo domenica scorsa il Valero Open giocato a Austin in Texas.
Un capitolo a parte, inoltre, meriterebbero le assenze a questo primo major del 2022. Un elenco di nomi importanti che, a parte Mickelson di cui abbiamo già detto, comprende tra gli altri Richie Fowler, Jason Day, Ian Poulter, Matt Kuchar e Henrik Stenson, quest’ultimo fresco di nomina quale capitano della squadra europea di Ryder Cup che il prossimo anno al Marco Simone cercherà di riportare la coppa nel Vecchio Continente. Insomma ce ne sarebbero di cose da dire su questo Masters. Invece a tenere banco da giorni c’è un solo argomento: ci sarà Tiger Woods o no? E’ solo questo che il mondo del golf vuole sapere. Il resto sembra essere solo contorno. L’ennesima conferma della potenza mediatica di un golfista che ha segnato in maniera indelebile l’ultimo quarto di secolo del golf mondiale. Appena 14 mesi fa Tiger Woods è stato vittima di un tremendo incidente automobilistico nel quale ha riportato numerose fratture su tibia e perone, nonché la lacerazione di parti legamentose e muscolari. I medici hanno detto che ha corso il rischio di perdere l’uso della gamba. Ma Tiger non è una persona normale e dopo diversi interventi che hanno ricostruito ossa, nevi e muscoli ha iniziato un faticoso lavoro di rieducazione tornando a camminare normalmente e anche a giocare. Adesso sembra pronto per rientrare ufficialmente in campo dopo l’esibizione di dicembre assieme al figlio Charlie al PNC Championship. A poche ore dal via del Masters, che ha vinto ben cinque volte, l’ultima delle quali nel 2019, Tiger Woods non ha ancora sciolto tutte le riserve.

In questi giorni ha praticato sul percorso dell’Augusta National mostrando di essere in buona forma, ma l’interrogativo maggiore non riguarda il gioco che potrà esprimere Tiger Woods quanto la sua capacità di giocare a piedi 72 buche (tutti ovviamente se lo augurano!) su un tracciato fisicamente impegnativo come quello disegnato da Bobby Jones nel 1934.
La sola notizia di una probabile presenza del quarantaseienne golfista americano ha scatenato tutti i media e c’è da scommettere che con Tiger in campo l’audience televisiva balzerebbe a livelli astronomici perché nonostante problemi familiari, operazioni alle ginocchia e alla schiena e incidenti d’auto, lui resta il golfista più famoso del mondo. Non a caso la PGA americana gli ha appena riconosciuto il benefit da 8 milioni di dollari previsto dal nuovo sistema ideato dal più importante circuito golfistico mondiale per premiare il personaggio che più di tutti aiuta la diffusione del golf attraverso la presenza nei social. E Tiger non gioca da quasi un anno e mezzo! Il golf italiano sarà rappresentato al Masters da Francesco Molinari, in virtù della sua vittoria all’Open Championship del 2018, e da Guido Migliozzi, grazie al quarto posto conseguito all’US Open dello scorso anno. I nostri due portacolori, purtroppo, non stanno attraversando un buon periodo di forma. Molinari, che nel tour americano alterna giri buoni con troppi altri meno buoni, è precipitato al 185° posto del ranking mondiale mentre Migliozzi, che nel DP World Tour fatica a passare i tagli, è in 129° posizione. Speriamo che l’atmosfera speciale che si respira all’Augusta National possa ispirare i due golfisti italiani. Giocare nel weekend con un field così pieno di campioni sarebbe già un bel successo.

 

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