Un periodo difficile a cui la popolazione non era assolutamente preparata. Chi ha sofferto il periodo della guerra capisce le difficoltà e il bisogno estremo di modificare il modo di vivere, ma questo non deve assolutamente, per il bene di tutti, togliere il desiderio di sognare e di pensare ad un futuro vicino e prospero.

Detto questo, mi collego ad un momento piacevole vissuto questo Homi a fine gennaio scorso, presso lo stand della Ballarini – Zwilling con i vari show cooking di dimostrazione dei prodotti.

In quell’occasione ci hanno ricordato che la ditta ha compiuto ben 130 anni di cui vorremmo annotarvi qualche tappa.

Era il 1889 quando Ballarini fonda le sue radici e si sviluppa in un piccolo paese italiano della provincia di Mantova: Rivarolo Mantovano. Le origini della fabbrica risalgono a quell’anno quando Paolo Ballarini inizia la propria attività. Nella sua prima bottega venivano lavorati articoli metallici in forma artigianale.

I primi del 1900 segnano l’aumento dei tipi di articoli prodotti: caffettiere napoletane, tegami, scaldaletti, vasche da bagno. Alla fine degli Anni ’40 investe ancora sulla produzione di articoli ottenuti dalla lavorazione dell’alluminio.

Arrivano gli anni ‘60, le pentole in alluminio lasciano il posto alle innovative pentole rivestite e colorate, grazie alla scoperta del Teflon. Nel ‘67, dopo un periodo di studio, in Ballarini appare il primo esemplare di pentola “teflonata”.

Nel 2015 è entrata a far parte del Gruppo Zwilling, divisione aziendale del gruppo Werhahn, uno dei marchi più antichi e conosciuti al mondo per competenza produttiva in campo culinario.

La storia aziendale di Zwilling J.A. Henckels inizia il 13 giugno 1731 quando Peter Henckels, coltellinaio di Solingen, registrò il marchio dei gemelli – il nome in tedesco significa proprio gemelli- oggi conosciuto a livello globale, nel ruolo dei fabbricanti di coltelli di Solingen. “Il coltello affilato per tutta la vita”. DiEsposizioni in Esposizioni si fa conoscere nel mondo sino al 2015 in cui acquisisce il marchio italiano, leader nel mercato di padelle antiaderenti e pentole rivestite.

5 fabbriche altamente specializzate, 579 anni di esperienza dedicati alla ricerca della massima qualità in cucina e a tavola. Il tutto per una ricerca dell’eccellenza in ogni sfumatura del loro fare per un ciclo di prodotto completo e impeccabile. Sa negli strumenti di cottura che di taglio la loro filosofia fa scelta di ingredienti genuini che escono dal mix di ricerca, innovazione, tecnologia, cultura e tradizione.

Più giovane, ma intraprendente sempre il marchio Ballarini il 29 novembre scorso a Roma a Palazzo Montecitorio, riceve il Premio 100 Eccellenze italiane, un riconoscimento che valorizza le esperienze culturali, artigianali, industriali e tecniche del nostro Paese, confermando Ballarini tra le massime espressioni del Made in Italy e ambasciatrice di qualità in tutto il mondo.

Luca Miglioranzi A.D: Ballarini-Zwilling Italia

Ma ritornando al Homi e al desiderio di ritrovare questo marchio prossimamente riandiamo ad un grande della cucina che ormai ci ha lasciato e risentiamo le sue parole che così si ripetono nella nostra mente

“Mangiare è un atto culturale, così dichiara il punto 2 della Vision della Fondazione Gualtiero Marchesi, che prosegue dicendo “Mangiare è un atto culturale anche rispetto al presente e al futuro, per cui l’innovazione è parte integrante di questo “mestiere”, facendo comunque sempre riferimento alle pratiche consolidate e ai modelli culturali di riferimento. Senza memoria non esiste vera innovazione nel sistema del cibo”.

È su questa base che l’azienda Ballarini collabora da anni con l’Accademia Gualtiero Marchesi ed è proprio in occasione dei suoi 130 anni di attività che aveva aderito al prestigioso world tour dedicato al Maestro. “Gualtiero Marchesi e La Grande Cucina Italiana World Tour” un progetto che ha messo in luce la creatività e la genialità dell’uomo che ha rinnovato l’alta cucina in Italia.

Il tour intendeva non solo celebrare il cuoco che ha elevato un onorevole mestiere artigiano alla dignità di arte, in un dialogo costante con la musica, le arti figurative, il design, la moda, ma segnare un punto di partenza per una riflessione e un dialogo costanti sulla formazione, la ricerca e la conoscenza in ambito alimentare.

In attesa di un periodo migliore Ballarini cucina nelle case degli italiani, perché proprio ora, che si rimane tutti nell’ambito delle pareti domestiche, preparare dei piatti su prodotti d’alto livello ci rende il momento del cibo ancor più gradevole.

 

 

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