Chiaro che ormai, anche con questo periodo oscuro da cui stiamo lentamente uscendo, bisognava rendersi conto che solo l’unione fa la forza in tutti i campi e specie se si tratta di piccole entità sparse per la nostra bella penisola.
Ci riferiamo ai moltissimi birrifici artigianali indipendenti che in Italia oggi sono circa 800, molti dei quali apparsi negli ultimi vent’anni. La nascita di questo mercato totalmente nuovo ha condotto queste realtà alla voglia e alla necessità di confrontarsi, di lavorare assieme per risolvere le problematiche e cercare visibilità.
Queste motivazioni hanno portato un piccolo gruppo di artigiani ad incontrarsi nel 1996 e a costituire, nel 1998, la prima associazione di micro-birrifici in Italia: Unionbirra, nome modificato quasi immediatamente in Unionbirrai.
Fin dai primi mesi di lavoro si è rivelao il grande entusiasmo degli associati, ma anche le difficoltà che dovevano affrontare, in particolare nel confronto con le istituzioni, ancora impreparate ad affrontare metodi di produzione e problematiche specifiche connesse all’attività dei microbirrifici.
Unionbirrai inizia con gli anni ad acquisire sempre più soci e a partecipare alle più importanti  manifestazioni nazionali di promozione del patrimonio gastronomico, in cui si tengono degustazioni di grande successo di pubblico e un interesse crescente da parte degli addetti ai lavori dedicate alla birra artigianale.
Nel 2005 viene organizzato per la prima volta “Birra dell’Anno“, il concorso che premia le migliori birre artigianali italiane e nello stesso anno l’associazione diviene Membro effettivo dell’EBCU – European Beer Consumers Union, di cui oggi è membro all’interno del Comitato Direttivo.
Una strada fatta di una serie di tappe che servono a sbrogliare nodi che le nostre istituzioni si portano da moltissimi anni, troppi. Nel 2008 viene consolidata l’azione di tutela dei piccoli produttori attraverso l’accreditamento ufficiale presso l’Agenzia delle Dogane e i diversi enti preposti al controllo della produzione di birra: da allora Unionbirrai partecipa attivamente ai tavoli tecnici necessari all’adeguamento normativo relativo alla produzione birraria nel nostro Paese.

Oggi è un’Associazione di Categoria che guarda al futuro dei Piccoli Produttori Indipendenti di Birra presenti su tutto il territorio italiano, con la serietà e determinazione necessaria allo sviluppo del comparto e lo stesso contagioso entusiasmo dei pionieri della Birra Artigianale Italiana.

Ed ecco allora le regole che si scrivono sulla carta per poter tutelare al meglio l’associazione, ponendo il punto su dettagli che dettagli non sono, ma importanti punti da cui partire.

La legge sulla birra artigianale
Il 6 luglio 2016 è una data storica per la birra artigianale italiana. Il Senato ha infatti approvato il Collegato Agricoltura contenuto nel DDL S 1328-B (Disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione, competitività per l’agroalimentare) e gli articoli 35 e 36 del documento sono stati dedicati alla denominazioni di birra artigianale e alla filiera del luppolo.
1. All’articolo 2 della legge 16 agosto 1962, n. 1354, dopo il comma 4 e’ aggiunto il seguente:
«4-bis. Si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione. Ai fini del presente comma si intende per piccolo birrificio indipendente un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale altrui e la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi».
L’accordo tra Unionbirrai e ICQRF
Un’altra tappa di questa strada lastricata di linee guida è quella del 28 dicembre 2018 quando viene firmato un accordo con l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari del Ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo per tutelare la birra artigianale così come definita dalla legge 154/2016. L’accordo nello specifico riguarda la condivisione delle linee guida volontarie per gli associati ad Unionbirrai, per le pratiche di microfiltrazione, i processi produttivi, l’attività di formazione a beneficio di produttori e consumatori, e soprattutto la possibilità di segnalare all’ICQRF abusi nell’uso della denominazione “Birra artigianale”.
Con questa collaborazione, il Ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo ha voluto valorizzare e riconoscere tutte le realtà grandi e piccole della filiera, promuovendo i produttori italiani e sensibilizzando i consumatori di fronte alle eccellenze birrarie italiane.
Il mondo della birra oggi
Il comparto birrario artigianale italiano rappresenta un fenomeno di interesse nel panorama delle produzioni enogastronomiche per cui l’Italia è nota in tutto il mondo.
Dagli esordi a metà degli anni ‘90 del secolo scorso a oggi, i cambiamenti in termini di dimensioni aziendali, capacità produttiva dei singoli birrifici, qualità in costante crescita delle birre artigianali prodotte in Italia e sempre maggiore penetrazione nel mercato sia nazionale che estero, ci raccontano di un mondo estremamente dinamico e innovativo, ma al tempo stesso legato alla tradizione millenaria della storia della birra.
Ecco allora l’importante lavoro di Unionbirrai, che segue, tutela e promuove questo mondo fin dai suoi primi passi, ha dato un impulso allo sviluppo di importanti sinergie fra i birrai artigiani, i produttori di impianti e i fornitori di materie prime e servizi, in un meccanismo virtuoso di crescita qualitativa e quantitativa del prodotto, che si traduce in un volano economico per tutto il settore, compreso quello dei produttori locali di materie prime.
Formazione tecnica e degustazione crescono di anno in anno fornendo un indice di maggiore interesse per il mondo della birra artigianale, con una schiera sempre più folta di consumatori appassionati e consapevoli che permettono oggi a questo prodotto di conquistare importanti e crescenti fette di mercato.
I numeri
Birrifici artigianali in Italia: 813 (dato al 31/12/2018)
Birrifici artigianali italiani associati Unionbirrai: 326
Beer Tasters
Nel 2007, qualche anno dopo la nascita di Unionbirrai, viene creato il gruppo degli Unionbirrai Beer Tasters, un gruppo di degustatori e comunicatori esperti con il compito di diffondere ai consumatori la cultura della birra artigianale italiana.
Naturalmente appassionati, conoscitori della materia e degustatori esperti formati secondo la didattica di Unionbirrai, il gruppo è strutturato a livello nazionale e regionale, lavorando sul territorio con funzioni specifiche al fine di curare i rapporti con i birrifici ed i locali soci.
Dalla nascita del gruppo, i Beer Tasters lavorano per promuovere la consapevolezza delle scelte da parte dei consumatori organizzando appuntamenti di approfondimento e degustazione e svolgendo attività di docenza nei corsi brevi, di I° e di II° livello e master di formazione e specializzazione, strutturati secondo la didattica dell’associazione.
Il gruppo aiuta inoltre i microbirrifici supportandoli nelle attività di comunicazione, offrendo servizi di panel test qualificati di prodotto per i soci e lavorando come brand ambassador per Unionbirrai o i singoli soci che richiedono tale affiancamento in occasioni istituzionali.
Birra dell’anno
Birra dall’anno è l’annuale concorso organizzato da Unionbirrai che da quattordici anni premia le migliori birre e il miglior birrificio artigianale d’Italia.
Le birre sono divise in 41 diverse tipologie stilistiche, che vengono giudicate da una giuria di esperti provenienti da tutto il mondo. Il titolo per il miglior birrificio dell’anno viene invece conferito al produttore che ottiene la sommatoria di punteggi più alta considerando le sue tre birre in concorso meglio posizionate

Ritual Lab è il miglior birrificio artigianale italiano del 2020. La consegna del premio del Concorso Birra dell’Anno da parte di Unionbirrai è avvenuta durante la prima giornata di Beer&Food Attraction alla Fiera di Rimini che ha decretato le migliori birre artigianali italiane per ognuna delle 42 categorie brassicole in gara.

L’edizione 2020 del Concorso ha registrato l’adesione di 302 birrifici artigianali per un totale di 2.145 birre iscritte, un 8% in più rispetto a quelle dello scorso anno. La loro valutazione è stata affidata a 108 giudici nazionali e internazionali: tra gli italiani molti i Beer Tasters, degustatori qualificati provenienti dai corsi Unionbirrai, mentre gli stranieri provenivano da Paesi di tutta Europa, ma anche da oltreoceano, in particolare da Stati Uniti, Brasile, Messico e Paraguay.

 

 

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