JI WON CHOI lancia la Spring Summer ’23 Collection Drop
Nata a Seoul, cresciuta tra l’Oklahoma e New York, con esperienze importanti a Parigi e Milano, Ji Won Choi rappresenta il distillato culturale dei luoghi in cui ha vissuto e che l’hanno ispirata. La sua collezione è un viaggio estremamente attuale alla scoperta di culture, lavorazioni e unicità reinterpretate in chiave più che contemporanea, attraverso un’attitudine progettuale audace, creativa e fortemente orientata alla sostenibilità. Un progetto di moda inclusivo e proiettato oltre il presente. 
Megacultural, Eco-Crazed, Exlsuiveless e Bordsthetics.
Per celebrare i suoi valori, Ji Won Choi apre oggi l’archivio del suo cultural mix tradotto in capi iconici e senza tempo. La sua estetica è universale, caratterizzata silhouettes definite e geometriche che si armonizzano con dettagli unici, con forti rimandi al design moderno. Sin dalla prima collezione le giacche e tute dalle forme astratte e scultoree si sono imposte come tratto distintivo della giovane designer, arricchite da iconici elementi, simbolo della denuncia contro la società consumistica nella quale viviamo.
L’ormai celebre Baggage Tag Jumpsuit – che richiama graficamente il codice a barre – ha da subito incarnato l’animo cool e il gusto estetico avanguardista e impegnato di Ji, segnando una strada narrativa virtuosa e attenta, fil rouge di ogni suo drop dal 2017 ad oggi. 
Il brand Ji Won Choi si impone così come precursore del concetto di sustainability in progress, attraverso un prodotto che con determinazione rimane 100% made in Italy, responsabilmente sviluppato e che utilizza principalmente materiali eco sostenibili e innovativi. Seasonless e Genderfluid, i drop firmati Ji Won Choi uniscono tradizionali tecniche di ricamo coreane e dettagli geometrici dipinti a mano ad un prodotto dal gusto moderno, realizzato completamente in Italia da mani esperte e attente ai dettagli. 
Excessivism, Xenomania, Antecedence, Identities, Origin part1, Origin part2, No Signal.
Le collezioni dal forte carattere, che portano il suo nome, si alternano ad importanti collaborazioni internazionali, con aziende e brands come Away, Adidas Originals, Hendrick’s e American Express, sottolineando l’estrema contemporaneità della visione di Ji Won Choi, in grado di dialogare con cittadini del mondo sempre più curiosi e aperti, alla costante ricerca di cambiamenti evolutivi. 
Attraverso ogni capo desidero raccontare una storia di diversità culturale e artigianato con cui spero che chiunque possa connettersi. Ogni artigiano e ogni piccola fabbrica ci raccontano una storia preziosa del proprio Paese che merita di essere condivisa, per essere amata, onorata e rispettata. In questo periodo difficile e pieno di contrasti e contraddizioni, la moda deve aiutare tutti noi a ricordare, celebrare e vivere la bellezza della diversità”. 
Ciò che presentiamo oggi è una piccola collezione antologica di Ji Won Choi, attraverso cui cominciare a scoprire i suoi valori, la sua attitudine creativa e il suo autentico impegno verso il futuro e le generazioni a venire. 
ABOUT JI WON CHOI 
Ji Won Choi si è laureata alla Parsons School of Design nel 2017 e ha presentato la sua collezione di tesi, Excessivism, ottenendo il riconoscimento dal CFDA e vincendo il Kering Empowering Imagination Award, lo Yooxygen Award di YOOX e la rosa dei candidati per Eyes on Talent Award e Parsons Creative Premio Sistema.
La collezione di debutto è stata presentata in Vogue USA, British Vogue, Forbes, i-D e Vogue Italia. Il suo lavoro è stato esposto anche da Bergdorf Goodman e al New York Textile Month, prima di essere presentato alla London Fashion Week.
Da quando ha fondato il suo marchio nel 2017, Ji ha sfilato nei calendari ufficiali delle fashion week a New York, Londra e Milano. La due volte collaborazione con adidas Originals è stata esaurita subito dopo l’uscita e indossata da celebrità come Beyonce, Kendall Jenner, Yara Hadishi, Karlie Kloss, Kourtney Kardashian, ecc. Nel 2019 è stata premiata come “Fashion Design of the Year” dal Design Museum di Londra per “contributo significativo alla cultura”. Il suo lavoro fa parte della collezione permanente del Victoria & Albert Museum. 

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