L’AT&T Pebble Beach Pro-Am è stata vinta da Daniel Berger che, con un putt per l’eagle imbucato da 30 piedi (9,144 metri) festeggia il quarto titolo in carriera sul PGA Tour. In California, dopo due Top 10 consecutive, Francesco Molinari chiude al 59/o posto.

Dal doppio bogey alla 18 nel “moving day”, alla prodezza realizzata proprio alla 18, nell’ultima buca del torneo, che vale l’impresa. “È stato il putt più bello della mia vita”. Questa la gioia dell’americano Berger che, con un parziale di 65 (-7) colpi, il migliore del quarto giro, su un totale di 270 (67 66 72 65, -18) colpi, ha vinto in volata l’AT&T Pebble Beach Pro-Am superando la concorrenza del connazionale Maverick McNealy, secondo con 272 (-16). Terzo posto (273, -15) ex aequo per altri due giocatori statunitensi, Patrick Cantlay e Jordan Spieth. E quinta posizione (274, -14) condivisa dall’inglese Paul Casey e dall’americano Nate Lashley.

Berger era secondo insieme ad altri quattro giocatori al termine del terzo round, sul percorso del Pebble Beach Golf Links (par 72), unico campo di gara del week-end (nei primi due giri s’è giocato anche allo Spyglass Hill GC), e nell’atto conclusivo dell’evento ha innescato il turbo. Non solo quello finale. Il 27enne di Plantation (Florida) ha firmato 4 eagle nel torneo, portando a 26 i giri consecutivi chiusi con un punteggio pari o sotto il par. Si tratta della striscia attualmente più lunga sul massimo circuito americano maschile.

Nella Contea di Monterrey Berger ha calato il poker. Dopo aver vinto il FedEx St.Jude Classic nel 2016 e nel 2017, nel 2020 ha conquistato il Charles Schwab Challenge, primo evento post pandemia del PGA Tour. E se i tre precedenti exploit sono sempre arrivati nel mese di giugno, Berger questa volta ha trionfato a febbraio. Per un’impresa che gli ha permesso di passare dalla 15/a alla 13/a posizione del ranking mondiale e di incassare un assegno di 1.404.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 7.800.000. Ma non solo. Questa infatti è la seconda volta che Berger e Brooks Koepka (reduce dalla vittoria nel Phoenix Open) conquistano consecutivamente un evento del PGA Tour. Nel giugno 2017 Berger vinse il FedEx St. Jude Classic, una settimana dopo Koepka dominò lo Us Open. Ora la storia s’è capovolta. Ma a firmare il doppio exploit – l’altra curiosità – sono ancora i due ex studenti della Florida State University.

Feb 14, 2021; Pebble Beach, California, USA; AT&T Pebble Beach Pro-Am

Non è stato un momento semplice per Spieth, infatti è continuato il digiuno di vittorie. L’ultimo trionfo del texano risale al luglio del 2017 quando riuscì a conquistare il The Open (terzo Major in carriera). Leader dopo il terzo giro con due colpi di vantaggio su un quintetto d’inseguitori, l’ex numero 1 del golf mondiale non è riuscito a completare l’opera. E se al Phoenix Open (anche in Arizona chiuse in testa, seppur con Xander Schauffele, il “moving day”) ha ottenuto un 4/o posto, ora Spieth ha collezionato la seconda Top 5 consecutiva (non accadeva dal 2018, quando firmò un doppio terzo posto all’Houston Open e al The Masters).

Niente da fare neanche per Cantlay, favorito della vigilia. In testa dopo le prime 18 buche giocate, quando con un 62 (-10) ha eguagliato il record del Pebble Beach Golf Links (con sette birdie nelle prime 8 buche), non è andato oltre il terzo posto. Ma il californiano può comunque sorridere. Perché questo risultato gli permette di passare dall’undicesima alla ottava posizione del world ranking. E soprattutto di volare in testa alla classifica della FedEx Cup.

Chicco Molinari ha chiuso l’AT&T Pebble Beach al 59/o posto con 288 (69 70 76 73, par) colpi. L’azzurro questa settimana tornerà subito in campo e sempre in California. Il re della Ryder Cup 2018 di Parigi sarà tra i protagonisti del The Genesis Invitational, in programma dal 18 al 21 febbraio a Pacific Palisades. In gara, tra gli altri, ci sarà anche Dustin Johnson, numero 1 mondiale.

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