Al Circolo Golf Villa d’Este grandi cambiamenti 
Disegnato nel 1926 da Peter Gannon, questo splendido percorso copre una distanza di 5760 metri per un par del campo di 69 colpi.
Sono 18 buche, costellate di ostacoli naturali accuratamente studiati, che sfidano l’abilità di appassionati e professionisti, offrendo una esperienza indimenticabile per ogni giocatore.
La cornice naturalistica e paesaggistica è tra le più suggestive con oltre 30.000 alberi: pini, castagni, betulle, le Prealpi sullo sfondo e scorci del Lago di Montorfano.
Proprio qui dopo tanto ecco un nuovo corso per questo percorso dello storico Circolo comasco di Villa d’Este  che ha rinnovato oggi il suo Consiglio Direttivo.
Alla guida del club è ora Alberto Beretta, che succede a Walter Ragazzi in carica dal 2014. L’imprenditore milanese ha superato ai voti Antonio Munafò, il secondo candidato, già vice presidente per due mandati.

Fanno parte del nuovo Consiglio: Mario Aragnetti Bellardi (vice presidente), Andrea Bologna, Elio Cherubini, Filippo Felsovanyi, Stefania Maria Gambini, Pierluigi Ratti.

Vento di novità per un circolo che ha fatto la storia del golf italiano, rappresentandolo ai più alti livelli anche in campo internazionale. «Una tradizione che vogliamo valorizzare, riportando gli asset del club all’eccellenza che meritano, con un approccio gestionale moderno ed efficiente», parole di Alberto Beretta.
A Villa d’Este da 18 anni, l’imprenditore milanese ha affrontato con metodo la sua candidatura, ponendosi prima di tutto in ascolto.
Dei soci (ne ha incontrati 160), di chi opera presso il circolo in tutti i reparti, di chi rappresenta un target di eccellenza nel mondo del golf. Ha espresso così un programma molto concreto, dove la visione degli obiettivi a medio-lungo termine è ben chiara, e i passi da fare nell’immediato sono proporzionati alla disponibilità delle risorse. A partire, dunque, da un attento controllo di gestione per pianificare al meglio obiettivi e strategie.
Asset fondamentale del club è il campo. Dal 1926 il tracciato ha saputo portare nel mondo un’alta reputazione di Villa d’Este, capace di ospitare ben 12 Open d’Italia e un numero importante di tornei internazionali. Un campo nato per la competizione e difficile da battere ancora oggi, purché le sue condizioni siano perfette. E qui sarà concentrato il lavoro nell’immediato.
La strada che si vuole intraprendere è quella dell’«apertura», con un’attività di comunicazione che porti all’esterno un messaggio nuovo. Massima attenzione al cliente, buche impeccabili e una ristorazione che soddisfi anche i palati più esigenti, con l’obiettivo di accogliere nuovi soci e di ricevere un numero crescente di visitatori giornalieri.
Valorizzando allo stesso tempo la vocazione internazionale del circolo, già meta ambita di ospiti stranieri di glamour, vedi Gregory Peck, Bing Crosby, Leopoldo II del Belgio o il Duca di Windsor Edoardo VIII. «La Ryder Cup 2023 a Roma ha portato il golf italiano all’attenzione del mondo e gran parte dei giocatori europei ha già messo in nota un viaggio nella Penisola con sacca e bastoni nei prossimi cinque anni. Noi ci attiveremo subito per cogliere questa opportunità», ha sottolineato Alberto Beretta, aggiungendo: «Pur con le incertezze che si prospettano a livello internazionale».
Altri temi sono sul tavolo del nuovo Consiglio. Massima attenzione ai giovani, per un’esperienza non solo sportiva ma anche formativa, recuperando e trasmettendo i valori del golf e la cultura del rispetto che esso impone. E poi inclusione e integrazione, con un collegamento particolare al progetto Golf4Autism lanciato dalla federazione nel 2019.
«Villa d’Este è rosa» sarà il filo conduttore di iniziative dedicate al mondo femminile; «Eco Golf» promuoverà lo sviluppo sostenibile di questo sport.
Alberto Beretta
Milanese, 54 anni, dal 2004 è CEO e presidente del consiglio d’amministrazione di Oppent (oppent.com), l’azienda di famiglia dove è entrato nel 1987 come responsabile commerciale. Sotto la sua guida l’azienda ha vissuto uno sviluppo da 12 a 120 dipendenti, passando dalla distribuzione alla produzione di Mobile Robot, che vende in venti Paesi. Nel 2009 riceve il premio «Di padre in figlio» come miglior passaggio generazionale d’impresa.
Circolo Golf Villa d’Este 
Un circolo e un tracciato che hanno fatto la storia del golf italiano. Lo vollero gli ospiti americani che negli anni Venti frequentavano il Lago di Como, così nel 1926 il campo e la sua elegante club house trovavano casa sulle colline di Montorfano.
Un gioiello d’impronta britannica (firmato dal maggiore e architetto Peter Gannon) destinato a fare scuola, a superare le mode, a battere la tecnologia.
Qui si dava appuntamento l’aristocrazia di mezza Europa, ma era anche sfida aperta ai migliori giocatori del continente, professionisti e dilettanti: 12 edizioni dell’Open d’Italia (tra il 1928 e il 1972) e ben 92 dell’International Amateur Championship (la prima nel 1932, l’ultima nel 2013) hanno lasciato il segno nella storia del golf europeo.
Golf Villa d’Este, Via per Cantù 13, Montorfano (Como), Tel. 031.200.200.

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