Si gioca sul nuovo percorso che ospiterà la Ryder Cup del 2023

Questa è sicuramente una delle settimane più importanti per il golf italiano nel 2021. Da giovedì prossimo, infatti, prende il via la 78° edizione dell’Italian Open che quest’anno può contare su DS Automobiles quale main sponsor. Non c’è dubbio che la curiosità maggiore di questo evento sia legata soprattutto al campo che lo ospita: le nuovissime 18 buche del Golf Club Marco Simone, completamente riviste e rifatte in previsione della Ryder Cup del 2023.
È il primo vero banco di prova di alto livello per questo percorso realizzato sotto l’egida dell’European Tour e aperto al gioco appena qualche mese fa. Del vecchio tracciato è rimasto ben poco e lo stesso lay out è stato totalmente modificato. Gran parte delle buche sono state rifatte completamente e solamente un paio di esse hanno mantenuto qualcosa del precedente disegno. In ogni caso tutti i green sono stati rifatti secondo uno stile che li caratterizza principalmente per le generose dimensioni e per le insidiose pendenze. Probabilmente proprio in questa zona del campo, considerato che la lunghezza normale del percorso non sembra impensierire gli attuali bombardieri, si decideranno le sorti del torneo.
Si nota subito che il nuovo tracciato del Marco Simone è stato pensato per rendere al massimo nella formula match-play della Ryder Cup. Dalla buca 8 alla 16, con tre par 5 raggiungibili con il secondo colpo e almeno due par 4 raggiungibili con il tee shot, ci sono tutti gli ingredienti per vedere molti birdies e assicurare un grande divertimento. Rispetto al vecchio disegno adesso il campo si presenta più addolcito nei suoi caratteristici saliscendi risultando meno impegnativo dal punto di vista fisico.
Il risultato del grande lavoro fatto, compreso l’interramento di molti tratti della linea elettrica che attraversava il campo, è un percorso decisamente importante con il verde brillante dei fairway a proporre uno spettacolare contrasto cromatico con il giallo del folto e alto rough preparato per il torneo.
Se il campo sarà sicuramente uno dei protagonisti del DS Automibiles Italian Open si spera lo possano essere anche i numerosi atleti italiani che saranno in campo. Le attenzioni maggiori, ovviamente, saranno rivolte a Guido Migliozzi, Renato Paratore e Francesco Molinari, reduci dall’Omega European Masters di Crans Montana dove Migliozzi e Paratore hanno ottenuto un buon settimo posto, mentre Molinari, dopo un ottimo secondo giro, nel weekend è scivolato oltre metà classifica. Per la cronaca il torneo svizzero è stato vinto dal danese Rasmus Hojgaard.

Nell’Open di casa le attuali punte di diamante del golf italiano hanno l’opportunità di cercare un risultato di prestigio che in questo momento, per motivi diversi, servirebbe molto alla loro carriera. Migliozzi vede la possibilità di una chiamata diretta nella squadra europea di Ryder Cup visto che si trova appena fuori dall’elenco degli aventi diritto (l’ultima gara valida per i punti Ryder Cup sarà il BMW PGA Championship della prossima settimana), Paratore vorrebbe migliorare la sua graduatoria nella Race to Dubai e Molinari è in cerca di un rilancio dopo un periodo non proprio brillantissimo.
Il “field” del torneo, come ormai accade in quasi tutti gli eventi dell’European Tour, non è di altissima qualità se confrontato con quello che si vede nel PGA Tour. Solo poco più di una decina dei migliori 100 golfisti del ranking mondiale saranno presenti al Marco Simone e tra loro non c’è nessuno dei primi 20 e solamente tre nei migliori 50 (Fitzpatrick, Fleetwood e Higgo).
Purtroppo l’impoverimento tecnico dell’European Tour a favore del più ricco PGA Tour è un fattore quasi irreversibile che solo una collaborazione tra i due circuiti, già posta in essere dalla prossima stagione con la co-organizzazione di un buon numero di tornei, potrà in qualche modo attenuare. D’altro canto basta un semplice dato per mettere a fuoco la questione: negli stessi giorni del DS Automobiles Italian Open, che ha un montepremi di tre milioni di euro, negli USA si gioca il Tour Championship che conclude la FedEx Cup la quale assegna ben 15 milioni di dollari al vincitore della classifica generale.
Con queste cifre in ballo è naturale che i migliori golfisti europei attraversino l’Atlantico lasciando in Europa i meno bravi. A proposito di golf a stelle strisce c’è da segnalare la vittoria nello scorso fine settimana di Patrick Cantlay nel BMW Championship dopo ben sei buche di play off giocate contro Bryson DeChambeau.
Con queste premesse i pronostici per la sfida di Ryder Cup in calendario in USA a fine settembre non sembrano molto favorevoli alla squadra europea. A proposito di sfide tra Stati Uniti ed Europa questa settimana si gioca a Toledo, nell’Ohio, la Solheim Cup, la Ryder Cup femminile. Anche in questo caso le padrone di casa sono le favorite.

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