“Metti una sera a cena in un ristorante cinese”.

È stata la serata organizzata da Italia a Tavola e Eurotoque per lanciare un segnale contro la psicosi di Coronavirus. Con l’hashtag #siamocinesi una serata per contrastare la psicosi da contagio che sta penalizzando, ma non piegando, il nostro mondo Horeca per cui tanti cuochi, giornalisti e ristoratori hanno partecipato alla serata. Un’esortazione fatta insieme ai cuochi di Euro-Toques che il 12 febbraio si è trasformata in un abbraccio collettivo, non solo simbolico.

In collaborazione con l’associazione guidata da Enrico Derflingher la serata “antivirus” si è svolta presso il ristorante Jubin di Milano, nel cuore di una Chinatown ancora illuminata e decorata dalle lanterne del “Capodanno del Topo” ed ha offerto spunti di riflessione. Un ristorante nato negli anni ’90 per iniziativa di Zhou Bin, imprenditore cinese deciso a offrire alla città di Milano un’interpretazione autentica e genuina della cucina orientale che ora conta altri tre posti, sempre nella città meneghina.

In sala, con Enrico Derflingher, presidente Euro-Toques Italia, molti cuochi e ristoratori dell’area milanese e lombarda associati che hanno voluto (in una giornata lavorativa) dare il proprio contributo affettivo. Tra i tavoli, Viviana Varese, Maida Mercuri del Pont de Fer, Nicola Ferrelli, Michele Biassoni del ristorante Iyo, Antonio Lebano, Matteo Scibilia, Chef Alex di Kitchen Society e Antonio Consonni del Cenacolo dei Pittori. Non erano presenti alla serata, ma all’iniziativa hanno aderito tanti altri nomi come Franco Aliberti, Enrico Bartolini, Cristian Benvenuto, Eugenio Boer, Alessandro Borghese, Fabrizio Cadei, Roberto Carcangiu (presidente Apci), Chicco Cerea, Carlo Cracco, Vincenzo Donatiello, Bernard Fournier, Ernst Knam, Filippo La Mantia, Stefano Masanti, Sergio Mei, Davide Oldani, Diego Rossi, Nadia e Giovanni Santini, Fabio Silva e Wicky Pryan.

Nel menu molto “libero” e ispirato alla fusione della cucina italiana con quella cinese si sono assaggiati: Involtini Primavera, Ravioli al vapore, Zuppa con aragosta e Capasanta, Filetto di maiale in crosta, Anatra alla Pechinese e il risotto Queen Victoria preparato da Enrico Derflingher.

 

In cucina si sono proprio posti al lavoro gli chef presenti portando il loro contributo al menu preparato dalla brigata cinese.

Ora ci vuole un fuoco fatto di #social per abbattere paure infondate e cercare di mantenere un clima di civiltà. Presente la direttrice dell’ufficio consolare cinese di Milano Lei Cai, che ha voluto sottolineare: «Non siamo soli, abbiamo la solidarietà istituzionale lombarda e milanese. Stiamo molto apprezzando quello che stanno facendo gli amici italiani. L’Italia è il Paese dove c’è il sole e il cuore». «Questa è una serata dovuta – ha puntualizzato Alberto Lupini, direttore di Italia a Tavola – È un gesto di solidarietà nei confronti della comunità cinese. Noi ci occupiamo di cibo e questa, in un ristorante, è l’occasione giusta per stare insieme e condividere un momento importante per tutti noi in modo informale e senza alcuna retorica».

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