Sulla newsletter di ieri, a proposito della conferenza stampa sulla nuova versione di Identità Golose, come d’altronde è il suo ruolo, si comunicano alcuni punti, ma alla fine ho cercato di recuperare il filo che doveva darci una risposta a proposito del tema lanciato, ma forse il linguaggio criptato ancora non mi è di facile interpretazione.
Ma veniamo a quanto mi si dice che apprezzo anche se in questo caso non mi ha svelato molto delle novità che quest’anno porta questo Congresso alla svolta epocale.
Il tema quindi è ” Signore e Signori, la rivoluzione è servita“, pur leggendo tutto, un accenno l’ho notato è sul presentatore o introduttore, o mediatore dell’incontro stampa, cioè su Fabrizio Nonis, “el Beker” esperto in carni, quindi un comparto ben definito ed importante, un personaggio genuino a cui viene, durante il convegno posto invece Davide Rampello, colto, forbito, forse anche troppo, quasi lezioso, settecentesco.
Ma veniamo alla conferenza stampa che, avendo lo spazio del Ristorante omonimo in via Romagnosi non poteva certo ospitare, oltre a tutti gli chef che si vedevano presenti in foto, anche la stampa, scusa per cui presumo che forse non hanno pensato di inserirmi nella lista visto che si parla di attenzione ai media, ma che forse le giovani nuove addette, si perché rivoluzione c’e stata, ma nelle persone che da anni conoscevamo e ci conoscevano, mentre ora ricevi come risposta alle tue domande, “ignoriamo come si può fare, visto che siamo solo da un mese nella posizione di “comunicazione@magentabureau.it”!
Allora tornando a Identità Golose, Paolo Marchi, fondatore e curatore ha spiegato:
«Abbiamo dato questa headline all’edizione di quest’anno perché il mondo sta cambiando rapidamente e ognuno di noi deve dedicare al cambiamento più attenzione di sempre. Avremo grandi ospiti internazionali – Alex Atala, Albert Adrià o Andoni Luis Aduriz, Leo Espinosa, Angel Leon, Paco Morales, Chef Binta… – perché le idee migliori nascono confrontandosi col mondo. Succede in condizioni di pace e prosperità, e ancora di più ora, in tempi di pandemia e guerra. È urgente ragionare su idee che 15 anni fa non appartenevano a questo mondo».
Si certamente lo scenario è molto diverso, ma l’effetto d’invitare dal mondo esterno anche al nostro, non è una novità, ma c’é sempre stata, era giustamente forse il momento per sentire le loro opinioni sull’andamento ballerino del mercato?
Chiaramente gli si aggiunge l’altro n.1 di Identità Claudio Ceroni, fondatore di Magenta Bureau che porta avanti da anni questo congresso.
«L’ultima volta che abbiamo organizzato una conferenza 10 giorni prima del congresso era il 2019. Siamo tornati a quel modello perché mai come quest’anno abbiamo così tante novità. La rivoluzione è nell’ordine delle cose: ne siamo immersi o travolti, genererà inevitabilmente degli errori ma è soprattutto una grande opportunità per cambiare la natura delle cose per come le abbiamo sempre pensate. E questo varrà anche per noi, a partire dalle nuove scenografie che troverete al MiCo. La rivoluzione non riguarda solo il piatto ma anche tutto ciò che esiste attorno».
Rifacendosi alla storia Davide Rampello aggiunge:«Quello di Identità Golose è un invito al quale non possiamo mancare. Trovo interessante la sottile ironia legata alle parole “è servita” e ho trovato geniale la scelta di capovolgere la parola RIVOLUZIONE. Dopotutto non è la prima volta che si parlerà di rivoluzione: ricordiamo la Rivoluzione Francese, quella d’ottobre, ma anche la rivoluzione terrestre»
Ed allora a quale assisteremo andando a Identità perché solo andandoci potremo sciogliere questo dubbio: copernicana o solo legata alla ristorazione, quindi più terra terra?
Allora come dicevamo Fabrizio Nonis sarà con i piedi per terra e si porterà l’amico della macelleria milanese Giorgio Locatelli e ci accultureranno con la compagnia di grandi chef su un prodotto da rifocalizzare, la carne, presumo!
Forse un punto ho colto che ancora era stato solo da qualche chef appena preso giusto per i capelli, ma che invece in questa diciottesima edizione sembra avere un’intera giornata: un’intera giornata “diversa” con esperti di marketing, docenti, giornalisti, esponenti politici, istituzionali e dell’associazionismo, certo tanti chef com’è ovvio, ma anche psicologi, psicoterapeuti, persino tenori? Perché, insomma, lo spazio Golosi di Identità, domenica 29 gennaio al congresso, in collaborazione con Fondazione Cotarella? Qualcuno direbbe: che c’azzecca parlare, ad esempio, di “Alimentarsi di vita: la forza della fragilità“? Beh anche questo cercheremo di decifrarlo!
Per molti chef il periodo della pandemia ha dato un brusco cambio non solo alla loro vita, ma anche al loro lavoro, sarà dunque una specie di racconto da cui poi ognuno dovrà trarne le sue conclusioni?
Beh staremo a vedere e più di tutto sarò attenta a leggere i sintomi e se importanti e capitali, i punti della rivoluzione!