L’Open d’Italia a MacIntyre. Battuti Fitzpatrick e McIlroy

Alla fine tra i due litiganti di prestigio, Matthew Fitzpatrick e Rory McIlroy, l’ha spuntata lo scozzese Robert MacIntyre il quale, grazie a uno straordinario score di 64 colpi nel giro finale, ha messo tutti d’accordo andando a vincere una bella edizione dell’Open d’Italia.

Per assegnare il titolo è stato necessario disputare una buca di play off tra il vincitore e Fitzpatrick, entrambi a quota -14 dopo le regolari 72 buche. Sul par cinque della 18 MacIntyre ha messo a segno un birdie mentre il campione US Open in carica ha dovuto accontentarsi del par lasciando via libera all’avversario, al suo secondo successo nel circuito europeo.

L’ultima giornata ha regalato parecchie emozioni con diversi giocatori a contendersi la vittoria finale. Uno alla volta, però, si sono sfilati dalle posizioni di testa come ha fatto McIlroy il quale, dopo un avvio faticoso, si era portato al comando prima rovinare tutto spedendo in acqua il tee shot alla buca 16 scivolando così al quarto posto.

Delusione anche per il francese Victor Perez, giunto terzo, che ha mancato un corto putter per il birdie all’ultima buca che gli avrebbe permesso di andare al play off con Fitzpatrick e MacIntyre. In ogni caso il tabellone finale del 79° DS Atomobiles Open d’Italia ha presentato un colpo d’occhio di grande impatto con la presenza nella parte alta della classifica di due tra i primi dieci del ranking mondiale, McIlroy e Fitzpatrick. Quest’anno il field presente al Marco Simone è stato davvero di grande livello, come mai lo era stato nel recente passato.

C’era lo staff al completo della squadra europea di Ryder Cup, dal capitano Luke Donald ai vicecapitani Thomas Bjorn ed Edoardo Molinari (tutti hanno passato il taglio giocando un ottimo torneo), che esattamente tra un anno su questo stesso percorso cercherà di strappare la coppa agli USA. C’erano anche l’inglese Tyrell Hatton e il finlandese Victor Hovland che da tempo giocano nel PGA Tour e che occupano posizioni di rilievo nella classifica mondiale.

A guidare la folta rappresentanza di giocatori italiani, ben 19, c’era un ritrovato Francesco Molinari protagonista di una prova convincente anche se nell’ultimo giro ha perso qualche posizione di troppo. Il suo obiettivo è quello di ritornare a giocare ad alto livello e di guadagnarsi un posto nella squadra europea di Ryder Cup. Tra gli altri azzurri da segnalare l’ottima prestazione di Filippo Celli, alla sua prima gara da professionista, il quale dopo un brillante inizio di torneo ha pagato lo scotto dell’emozione nelle ultime 18 buche. Si è ben comportato anche per il dilettante romano Flavio Michetti che ha saputo di dover partecipare al torneo solo poche ore prima dell’inizio della gara riuscendo nell’impresa di passare il taglio.

Nel complesso sono stati 7 i giocatori italiani, tra i quali due amateur, a essere presenti anche nel weekend. Questo Open d’Italia era considerato una sorta di prova generale del percorso e delle strutture del Marco Simone in vista della Ryder Cup del prossimo anno. Il campo romano, completamente ridisegnato per ospitare il più famoso torneo a squadre del golf mondiale, ha superato brillantemente l’esame sia in termini di condizioni generali e sia a livello di valore tecnico. Green e fairway sono stati preparati in maniera impeccabile e le aree di folto rough hanno complicato non poco il compito dei giocatori che le hanno frequentate. Non a caso lo score finale del vincitore sta a testimoniare la buona difesa del tracciato agli attacchi di un field molto qualificato.

 

In particolare il nuovo disegno del Marco Simone ha evidenziato una delle sue caratteristiche principali vale a dire la flessibilità, grazie alla quale è possibile avere diversi set-up che possono trasformare il campo da un giro all’altro. Alcune buche, a seconda del posizionamento dei tee di partenza, possono diventare “drivabili” e regalare molte opportunità di birdie a tutto vantaggio dello spettacolo. Altre, invece, sono assai impegnative e il par diventa un ottimo risultato.

Una variabile che in questa edizione dell’Open d’Italia è risultata abbastanza determinante è stata quella del vento, soprattutto nel terzo giro, che ha messo a dura prova le capacità dei giocatori. L’alternanza tra buche impegnative e altre più facili, se da un lato rende il campo più vario e interessante, dall’altro, assieme ai trasferimenti non proprio brevi dai green ai tee successivi, non agevola la velocità di gioco. I primi due giri dell’Open, infatti, sono state interrotti per l’oscurità e completati il giorno successivo. In prospettiva Ryder Cup, però, questo non rappresenta un grosso problema considerato che saranno in campo pochi giocatori.

Tra i vari eventi che hanno fatto da corollario al torneo c’è stata la consegna del premio Pallina d’Oro, il riconoscimento che dal 2005 l’Associazione Italiana Giornalisti Golfisti assegna al personaggio del golf italiano che più si è distinto nel corso della stagione. A causa della pandemia e degli impegni dei vincitori non era stato organizzare le ultime premiazioni che da tradizione avvengono nel corso dell’Open nazionale. Al Marco Simone il presidente dell’AIGG, Marco Dal Fior, assieme al suo vice Stefano Cazzetta, hanno consegnato la Pallina d’Oro a Francesco Molinari, per il 2018, a Guido Migliozzi, per il 2019 e a Pietro Apicella per il 2021. Per i problemi provocati dal Covid non era stato assegnato il premio per il 2020. Quest’anno il riconoscimento, intitolato alla memoria di Fulvio Golob, il presidente dell’AIGG scomparso improvvisamente lo scorso febbraio, è stato assegnato a Filippo Celli, protagonista di una stagione straordinaria che lo ha visto campione europeo amateur, Silver Medal nell’ultimo Open Championship e campione del mondo amateur a squadre.

Le quattro giornate del DS Automobiles Open d’Italia sono state seguite da un buon pubblico anche se la presenza di alcuni big del golf mondiale e l’ingresso gratuito faceva sperare in una partecipazione più massiccia. Probabilmente le cose andranno meglio nella prossima edizione del torneo in calendario a maggio del 2023, sempre su questo percorso, e per la quale si preannuncia un field di giocatori ancora più qualificato considerato che, oltre agli europei, anche gli americani vorranno “testare” il campo dove a settembre si giocherà la Ryder Cup.

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