Non è iniziato bene, ma in questi tempi purtroppo non ci aspettiamo che nulla o quasi nulla vada per il verso giusto.

Sono ricomparsi i caddie vestiti di bianco con quelle tute un po’ grandi, le mogli e i bimbi dei giocatori, pur distanti ma presenti, e purtroppo niente pubblico.
A proposito siamo andati a vedere da cosa dipende questo strano abbigliamento in questo Augusta National, il più esclusivo percorso del mondo.
Sembra sia retaggio del suo fondatore e braccio operativo: Clifford Roberts, o forse l’origine dell’attaccamento alla tradizione?
Se pensiamo che la prima socia donna del circolo è diventata membra nel 2012 e solo durante il 2018 si è disputata una gara amateur femminile: ma forse qualcosa sta cambiando.
Comunque ritornando ai caddie dell’Augusta National sono difatti vestiti allo stesso modo dal 1946: cappello verde, divisa goffa ma bianchissima, così come volevano i fondatori. La particolarità dell’abbigliamento serviva a far risaltare la purezza dell’etnia che giocava il campo, in contrasto con chi la divisa doveva indossarla, giovani di colore dalle umili origini.
Le usanze dell’Augusta sono sopravvissute anche al ’68, ma non vacillano dopo la scomparsa di Roberts nel 1977.
Difatti solamente dal 1983 i giocatori possono portare i loro caddie personali, forniti in precedenza dall’Augusta senza nessuna deroga. I caddie saranno diversi, ma la divisa rimane quella storica corredata da nome sulla schiena, cappello verde ed un numero identificativo.
Anche il numero ha una storia, perché ad ognuno viene assegnato quello di registrazione al circolo, ma il numero 1 è appannaggio di un giocatore, il campione in carica. L’effetto iettatorio della cifra è conclamato e quindi Jack Nicklaus dopo aver vinto nel 1965 decide, l’anno seguente, di contravvenire alla regola. Il caddie si stampa il numero 90 sulla schiena, risultato: altra Green Jacket sulle spalle. Altri due campioni hanno però avuto più talento che sfortuna: Nick Faldo e Tiger Woods.
Ma veniamo alla competizione che, dopo la sospensione causata dai ritardi dovuti al maltempo, si è conclusa di prima mattina ad Augusta, in Georgia. Infatti il giro iniziale del Masters Tournament, ultimo major del 2020 si sta svolgendo all’Augusta National GC (par 72) per la prima volta programmato a novembre, anziché ad aprile, e in corso senza la presenza di pubblico, causa la pandemia.
Erano 44 (su 92 partenti) i concorrenti fermati lungo il tracciato compreso Francesco Molinari, 53° con 72 (par) dopo aver completato otto buche.
La classifica ha subito variazioni importanti con Paul Casey, leader con 65 (-7) allo stop, raggiunto da Dustin Johnson, numero uno mondiale, che aveva lasciato il campo da 13° con “meno 3”, e dal sudafricano Dylan Frittelli, risalito dalla quinta piazza in cui era con “meno 4”. Quarti con 66 (-6) il coreano Sungjae Im e Justin Thomas, che in otto buche ha perso due posizioni, ma ha guadagnato un colpo rispetto ai leader.
Sono scesi dal secondo al sesto posto Webb Simpson e Xander Schauffele, che avevano terminato il turno con 67 (-3), e sono stati agganciati da Cameron Smith rinvenuto dal 51° con cinque birdie in otto buche giocate, e da Justin Rose.
Retrocessi dal quinto al decimo Tiger Woods, Patrick Reed e Hideki Matsuyama con il 68 (-4) acquisito la sera precedente. In risalita anche Phil Michelson, 18° con 69 (-3) insieme a Jon Rahm, numero due del World Ranking.
Paul Casey e Dustin Johnson hanno realizzato un eagle e cinque birdie e Dylan Frittelli un eagle, sei birdie e un bogey.
Francesco Molinari, che era stato fermato dopo dieci buche sul par (due birdie e due bogey) ha completato il 72 (par) con altri due birdie e due bogey. Il taglio dopo due giri lascerà in gara 50 concorrenti e i pari merito al 50° posto e rischiano molto Jordan Spieth (74, +2) e Rory McIlroy (75, +3).

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