Sino al 30 gennaio sarà possibile godere, presso Antonia Jannone Disegni di Architettura a Milano, di una mostra di disegni di Aldo Rossi e fotografie di alcune sue architetture realizzate da Santi Caleca nel 1989 per il numero 3 di Terrazzo, la rivista di arte, design e architettura fondata da Ettore Sottsass e Barbara Radice.
Dal 1988, anno del primo numero, fino al 1996, con la stampa dell’ultimo, il 13, Terrazzo ha espresso la volontà di Sottsass di produrre uno strumento culturale di altissima qualità, sia per gli argomenti trattati sia per la scelta della grafica, delle immagini, della copertina e della carta.
Terrazzo prendeva in considerazione architettura e design con particolare attenzione alla contemporaneità, allargando lo sguardo al panorama internazionale e osservandolo dal punto di vista delle più svariate discipline, dalla letteratura alla poesia, dalla storia alla scienza, alla filosofia, all’arte, all’antropologia.
L’articolo pubblicato nel numero 3 della rivista e dedicato ad Aldo Rossi presentava una selezione di sue citazioni da Autobiografia Scientifica corredate da alcuni suoi studi e disegni, e un testo di Sottsass dedicato agli scatti rossiani di Caleca.
In occasione della mostra, il prezioso nucleo dei disegni è stato ricostituito quasi completamente e verrà presentato in relazione ai bianchi e neri del fotografo.

 

Nel tentativo di continuare a diffondere l’architettura di Rossi attraverso i molteplici canali da lui esplorati, è stata realizzata, a cura della galleria, un’edizione in trenta copie delle dieci fotografie esposte, in formato ridotto, disponibile in tre diverse scatole, disegnate e prodotte da Michele De Lucchi, Giò Latis e Franco Raggi.

A volte il segno guizzante, pittorico e i colori impressi su carta da questo maestro dell’architettura, come un vero e proprio elemento distintivo del progetto, oppure dall’altra le fotografie di Santi Caleca, che le ritraggono in parallelo. Le sue architetture più iconiche, come il Cimitero di San Cataldo a Modena appaiono in bianco e nero. Hanno forme slanciate, imponenti, elegantissime, in un certo senso auliche, come sospese fuori dal tempo.

La mostra è realizzata in collaborazione con gli Eredi di Aldo Rossi, Santi Caleca e con il supporto scientifico della Fondazione Aldo Rossi.

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